Fiat e Peugeot, prove di accordo

Marchionne e Folz celebrano la joint venture nei furgoni e non escludono alleanze nell’auto

Pierluigi Bonora

nostro inviato ad Atessa (Chieti)

Si rafforza l'alleanza industriale tra Fiat Auto e Psa Peugeot Citroën tanto fa da far pensare che siano proprio i francesi in pole position tra i gruppi con i quali Sergio Marchionne prevede di firmare entro giugno un nuovo accordo «mirato». L'amministratore delegato della Fiat e il numero uno di Psa, Jean-Martin Folz, si sono ritrovati ieri ad Atessa, in provincia di Chieti, per presentare la nuova gamma di furgoni (Fiat Ducato, Peugeot Boxer e Citroën Jumper), prodotti nella fabbrica in Val di Sangro nata nel 1978 dalla joint venture tra i due costruttori che dà lavoro a 5.200 persone, più del 95% delle quali risiede nelle vicinanze. Il 15 dicembre 2005 la produzione nel sito abruzzese ha tagliato il traguardo dei 3 milioni di furgoni. «Oltre un terzo dei nostri veicoli commerciali - ha ricordato Marchionne - nasce attualmente dalla collaborazione con Psa e tra due anni, con l'avvio della produzione del minicargo in Turchia, la percentuale di mezzi in comune supererà il 50%». Marchionne e Folz hanno anche annunciato la realizzazione nello stabilimento argentino di Fiat Auto, a Cordoba, di 140mila cambi l'anno che Psa utilizzerà per le vetture assemblate in Sudamerica. L'accordo, della durata di 10 anni, segue quello più generale riguardante la produzione di Ducato, Boxer e Jumper ad Atessa che è stato protratto fino al 2017 per un investimento congiunto di 1,1 miliardi. «Il proseguimento fruttuoso di questa cooperazione - ha osservato Folz - consente ai due partner di dividere le spese e di realizzare importanti economie di scala».
Non ci sarebbe così da stupirsi se le due case decidessero di allargare la cooperazione anche alle vetture. È bastato che Marchionne accennasse a questa ipotesi per far chiudere il titolo Fiat con un balzo dell'1,4% a 11,6 euro. «I francesi - ha detto il top manager - sono interlocutori privilegiati, li conosciamo e sappiamo come lavorano. La partnership ancora oggi è una delle più fruttuose». Entro giugno il numero uno della Fiat dovrebbe svelare il nome di un nuovo partner che si aggiungerà a Psa, Ford, Suzuki e alla russa Severstal. Da più parti i francesi sono indicati come favoriti, ma c'è chi guarda anche a Oriente, dove il Lingotto ha un'intesa con l'indiana Tata, mentre novità potrebbero pure arrivare dalla Cina. Sotto osservazione, in questo caso, ci sarebbero i colossi Saic e Chery. L'ad ha voluto ancora una volta restare nel vago: «Siamo aperti a collaborazioni di qualsiasi tipo e ciò è possibile con Psa come con altre case».
A Mirafiori, intanto, i veicoli commerciali guidati da Lorenzo Sistino continuano ad avere un peso importante nei conti del gruppo. «È da sette anni - ha precisato Marchionne - che il Ducato prodotto in Abruzzo è leader in Europa. Tra gennaio e aprile di quest'anno abbiamo venduto nel mondo circa 117mila furgoni Fiat, quasi 9mila in più rispetto allo stesso periodo del 2005». Nessuna notizia, invece, sui piani futuri riguardanti le monovolume che Fiat Auto e Psa producono dal '94, a Valenciennes, in Francia.

Tra i due gruppi sarebbero in corso valutazioni su cosa fare una volta, tra un paio di anni, le gamme attuali giungeranno a fine corsa. Marchionne ha infine ribadito che Fiat potrebbe riacquistare da Mediobanca la quota di Ferrari che la banca d'affari milanese sarebbe in procinto di cedere.

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