Tra Fiat e sindacati nuovo faccia a faccia per trovare l’intesa su Pomigliano d’Arco

Sarà un incontro «collegiale» tra Fiat e sindacati nei prossimi giorni, probabilmente all’inizio della settimana entrante, a fare il punto sulla trattativa per il rilancio della fabbrica di Pomigliano d’Arco. Concluso il giro delle consultazioni separate, le assemblee dei lavoratori di Fim, Fiom e Uilm, svoltesi in questi giorni sulla proposta del Lingotto per una maggiore flessibilità della forza lavoro e utilizzo dell’impianto cui è condizionato l’avvio dell’investimento da 700 milioni, hanno sostanzialmente confermato una disponibilità al negoziato. Dalle assemblee, infatti, è arrivato un sì a ragionare sulla possibilità di aumentare i turni di lavoro da 15 a 18 come richiesto dal Lingotto e un no al raddoppio strutturale degli straordinari, da 40 a 80 ore, che modificherebbe il contratto nazionale, anche se Fim, Fiom e Uilm indicano soluzioni alternative. No anche alle norme relative all’esigibilità dell’accordo e alla «stretta» sulla malattia. «Dagli incontri con i lavoratori esce rafforzato il fatto che siamo pronti a una vera trattativa con Fiat, come dimostra la disponibilità a aumentare i turni. L’azienda, però, deve rinunciare a pretendere cose che nulla hanno a che fare con la sfida sulla competitività, come le sanzioni in caso di non rispetto degli accordi o le norme sulla malattia», spiega Enzo Masini, coordinatore nazionale auto della Fiom. Pronti a discutere anche per la Uilm: «C’è piena consapevolezza della necessità di arrivare a un accordo quanto prima», ribadisce il segretario generale Uilm Campania, Giovanni Sgambati.


Intanto, a seguito della joint venture industriale tra Cnh (Fiat Group) e la russa Kamaz, è iniziata la produzione dei nuovi modelli di trattori e mietitrici di New Holland agriculture nel sito russo di Naberezhnye Chelny, nel Tatarstan, 1.000 chilometri a Est di Mosca. L’impianto produrrà inizialmente per il mercato russo e, in seguito, per gli altri Paesi della Csi.

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