Fiat fa 13 (euro) a Piazza Affari È il record dal 2002

Morgan Stanley alza le stime sugli utili. L’8 e 9 novembre i piani fino al 2010. Investimenti per 1,1 miliardi in Brasile

Pierluigi Bonora

da Milano

Ieri il titolo Fiat ha superato la soglia di 13 euro, quotazione che non toccava dal maggio 2002. Il nuovo massimo dell’anno (13,02 euro) è stato raggiunto grazie al balzo dell’1,31% con cui le azioni del gruppo torinese hanno aperto la settimana. Il colpo di acceleratore in Borsa è arrivato dopo la nota di Morgan Stanley che ha alzato del 42% le stime di utile per azione nel 2007, a 1,2 da 0,85 euro, e del 76% quelle del 2008, a 1,4 da 0,8 euro. Le previsioni per il 2007 restano però inferiori alla guidance fornita dal Lingotto che parla di un utile per azione tra 1,25 e 1,55 euro, ma superano il consensus del mercato che si attesta poco sopra l’euro.
«Dopo numerosi trimestri consecutivi di miglioramenti a livello operativo - spiega la banca d’affari - abbiamo deciso di alzare in misura significativa le stime a medio e lungo termine degli utili di Fiat Auto». La divisione di Mirafiori, secondo Morgan Stanley, è sulla buona strada per raggiungere una crescita di volumi del 18% nel 2006, rispettando così il target stabilito dal gruppo di 2 milioni di unità. È però nel 2007 e nel 2008 che gli analisti vedono spazio per raggiungere target rispettivamente di 2,20-2,25 milioni e di circa 2,5 milioni.
Considerando in dettaglio le singole marche, gli analisti prevedono che Fiat supererà di poco il punto di pareggio nel 2006 con un fatturato di circa 14 miliardi, mentre Alfa Romeo e Lancia non dovrebbero vedere l’equilibrio prima del 2008. Morgan Stanley ritiene anche che con i nuovi prodotti e con un posizionamento aggressivo del rapporto prezzo/valore il gruppo automobilistico riuscirà a raggiungere la crescita di volume che il management ha fissato come target (3 milioni di unità dal 2010) e attribuisce le correzioni al rialzo delle stime dell’utile operativo di Fiat grazie alle attese di volumi più elevati per Grande Punto, Bravo, 500, i veicoli assemblati in Turchia e i furgoni. In proposito la banca d’affari non esclude «ulteriori upgrade nei prossimi 6-12 mesi» grazie proprio all’Auto. Il miglioramento della redditività di Fiat Auto quest’anno, indica la banca Usa, è legato alla solida performance attesa in Brasile (1,1 miliardi saranno investiti in nuovi modelli nei prossimi tre anni), a uno sviluppo sano di volumi e di mix di prodotto in Europa grazie al successo della Grande Punto.
Gli analisti prevedono anche che il margine operativo della Fiat raggiunga il 3% nel 2007 (il target del Lingotto è tra il 2 e il 4%), da previsioni precedenti del 2% e il 3,5% nel 2008. L’indebitamento, inoltre, dovrebbe calare sotto 1,8 miliardi entro fine 2007 per avvicinarsi a un livello nullo entro fine 2008. Gli esperti ammoniscono tuttavia che «il clima positivo intorno alle azioni» Fiat potrebbe offuscarsi in futuro in quanto gli investitori si chiedono se l’attuale momento favorevole sia destinato a durare. E se da una parte Morgan Stanley ha rivisto al rialzo gli utili per azione, dall’altra sottolinea come il titolo torinese, ieri ai massimi, «non trovi ancora giustificazione dal punto di vista dei fondamentali». Da qui la decisione di fissare il target price a 10,50 euro. Il modello di analisi utilizzato per il calcolo a 10,50 euro è quello cosiddetto «Lbo» a 5 anni. Questa metodologia, spiega la banca, è quella preferita in quanto prende in considerazione il prezzo attuale delle azioni, gli utili e lo stato patrimoniale attuale, le stime a 5 anni del free cash flow e i margini normalizzati.
Da parte sua l’amministratore delegato Sergio Marchionne è impegnato a ultimare il piano industriale 2008-2010 che presenterà l’8 e il 9 novembre al Centro prove Fiat di Balocco (Vercelli). Protagonista dell’evento sarà comunque l’intera squadra Fiat. Oltre a Marchionne, prenderanno la parola tutti i capi divisione del Lingotto che illustreranno obiettivi e strategie.

Il risanamento della Fiat è seguito con attenzione dal governo. Il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, si è detto pronto «a sostenere il rilancio della Fiat sia con iniziative di politica industriale sia con ammortizzatori sociali».

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