da Milano
Sono sette o otto le persone iscritte nel registro degli indagati della Procura di Milano nellambito dellinchiesta lombarda sulla vicenda Ifil-Exor, che segue quella aperta a Torino. I reati ipotizzati sono aggiotaggio e ostacolo allattività degli organi di vigilanza. Tre delle persone coinvolte sono già indagate a Torino: Gianluigi Gabetti (presidente di Exor, Ifi, Ifil e G. Agnelli & C.), Franzo Grande Stevens (legale storico del gruppo, nel cda di Exor, Ifi e Ifil) e Virgilio Marrone (direttore generale di Ifi, nel cda di Exor e Fiat). Grande Stevens, in particolare, è considerato il vero «regista», la mente finanziaria delloperazione. Nei prossimi giorni - stando a quanto si è appreso - dovrebbero essere iscritti nel registro degli indagati anche i nomi delle società coinvolte nelle operazioni, con laccusa di aver violato la legge 231 sulla cosiddetta responsabilità oggettiva, per non aver predisposto il modello organizzativo adatto a prevenire la commissione di reati.
Ieri la Guardia di finanza ha perquisito la sede dellIfil a Torino e della merchant bank Merrill Lynch a Milano. Unoperazione congiunta, su incarico delle procure di Torino e di Milano, confermata da entrambe le società. Merrill Lynch è la merchant bank statunitense che ha collaborato con Ifil ed Exor nella complessa operazione che, lestate scorsa, ha permesso alla famiglia Agnelli di mantenere inalterata la propria partecipazione nella Fiat. Fu Merrill a siglare con Exor lequity-swap con cui lIfil in settembre acquistò l8% di azioni Fiat senza diluire la sua quota sotto il 30%, nonostante le banche avessero convertito in titoli Fiat il prestito da 3 miliardi concesso al Lingotto.
La perquisizione nella sede dellIfil di corso Matteotti, a Torino, è iniziata in mattinata, intorno alle 10, e si è conclusa alle 17.30. Sono stati impegnati una quindicina di uomini, tutti in borghese, del Nucleo provinciale di polizia tributaria di Torino. Sono stati perquisiti tutti gli uffici e le segreterie della palazzina che li ospita, a partire da quello del presidente Gianluigi Gabetti, che era presente. Secondo quanto si è appreso, complessivamente sono stati sequestrati cinque-sei faldoni con documenti cartacei e copie di file presenti sui computer esaminati. La società, attraverso un suo portavoce, ha detto: «Come era già stato fatto nei confronti della Consob, è stata messa a disposizione anche della Procura tutta la documentazione richiesta».
Ieri in Borsa il titolo Fiat ha guadagnato l1,4% a 9,04 euro, Ifil stabile, più 0,05%.
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