Fiat, intesa sul premio. Ma senza la Fiom

Sergio Marchionne chiude la trattativa sul premio di risultato in tempo per fare i conti del primo trimestre 2009, che verranno approvati e diffusi mercoledì mattina. I primi dopo la chiusura dell’affare Chrysler. Ma l’ad del gruppo non può fare festa fino in fondo perché la Fiom, il sindacato di categoria della Cgil, non ha accettato l’offerta dell’azienda, minacciando nuove proteste.
Le segreterie nazionali di Fim e Uilm hanno invece dato ieri il via libera al premio di produzione una tantum di 600 euro. I due sindacati in una nota «giudicano positivamente l’intesa sottoscritta che porta 600 euro, contro i 500 inizialmente offerti, nelle buste paga di luglio a tutti i lavoratori del gruppo», compresi quelli in cassa integrazione. A quelli che hanno raggiunto o raggiungeranno nel periodo 2009-2010 il livello Silver nel programma Wcm (il sistema che misura la produttività degli stabilimenti), sarà corrisposto un importo aggiuntivo di 200 euro. Giovanni Sgambati (Uilm Campania), per Pomigliano ha parlato di «una prima risposta da parte di Fiat e del sindacato alle tantissime settimane di cigs e ai magri salari di questo ultimo anno». E la Fiat ha commentato l’accordo sottolineando che «ha deciso di compiere uno sforzo finanziario per andare incontro alle esigenze dei lavoratori e per dare un segnale di riconoscimento per il loro impegno nel processo di miglioramento produttivo. Fiat - ha aggiunto - esprime il proprio rammarico per il fatto che non sia stato possibile raggiungere un’intesa con tutte le organizzazioni sindacali». Tuttavia il gruppo ha detto di auspicarsi che, dopo questa intesa, cessino le situazioni conflittuali. Difficile da immaginare, vista la reazione del numero uno della Fiom, Gianni Rinaldini, che ha parlato di accordo «inaccettabile» e di «situazione esplosiva».
Intanto, in vista del cda di mercoledì, gli analisti si aspettano una perdita netta di 110 milioni per il gruppo Fiat nel secondo trimestre 2009 e un trading profit a 220 milioni (80 milioni per l’auto), con un indebitamento netto industriale sceso a quota 6 miliardi (dai 6,6 del primo trimestre).

Sono queste le stime medie di un consensus di 26 analisti, raccolte dalla società e anticipate dall’agenzia Radiocor. Il secondo trimestre del 2008 si era chiuso con un utile netto di 646 milioni e trading profit di 1,13 miliardi (243 milioni per l’auto).

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