Pierluigi Bonora
nostro inviato a Detroit
È partito il conto alla rovescia per il primo atto ufficiale dell'accordo industriale tra Fiat Auto e Tata Motors. Nei prossimi giorni l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, volerà a Nuova Delhi dove è in programma il Salone indiano delle quattro ruote. Sembra infatti che il 12 gennaio, giornata dedicata alle anteprime, sia previsto un annuncio sulla collaborazione italo-indiana.
Oggi, intanto, dopo una tappa a Chicago, sede della controllata Cnh, Marchionne visiterà gli stand di Ferrari e Maserati. Il top manager si ripresenta nella capitale del Michigan a quasi un anno dal divorzio con General Motors. A distanza di dodici mesi la situazione dei due gruppi si è completamente ribaltata: nel gennaio 2005 Fiat e Gm stavano ancora discutendo sul nodo dell'opzione put e sul Lingotto aleggiava lo spettro di un possibile ricorso degli americani alle carte bollate. Un anno fa, inoltre, su Torino regnava l'incertezza e il risanamento di Fiat Auto sembrava un'impresa al limite del possibile. Nel gennaio 2006 le parti si sono invertite: il gruppo italiano chiuderà il bilancio 2005 in utile e l'Auto, già nel quarto trimestre dell'ultimo esercizio, potrebbe presentare un piccolo attivo.
Diverso è il discorso per il colosso guidato da Rick Wagoner che, nelle scorse settimane, si è visto superare dalla Fiat a livello di capitalizzazione. Gm e il suo presidente sono nell'occhio del ciclone anche se lo stesso Wagoner, proprio ieri, ha liquidato qualsiasi ipotesi di bancarotta. E Goldman Sachs ha rivisto al rialzo il giudizio su Gm, giudicando «limitate, almeno per ora, le possibilità che il gruppo ricorra alla bancarotta protetta (il Chapter 11)». È sicuro che quando Wagoner e Marchionne si incroceranno, non andranno oltre una stretta di mano.
L'Auto Show di Detroit, invece, per Marchionne è l'occasione per un faccia a faccia con i vertici Ford, casa che ha firmato lo scorso anno una joint venture con Mirafiori. Sull'accordo da cui nasceranno nel 2007 le nuove Ford Ka e Fiat 500, Lewis Booth, braccio destro in Europa del presidente Bill Ford, si è limitato a dire che «il lavoro con Torino procede». Ferrari e Maserati, infine, hanno fatto il punto sull'anno appena concluso. Il Cavallino ha chiuso il 2005 con un risultato «estremamente positivo in termine di vendite, che ammontano alla cifra record di 5.
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