Fiat, mobilità lunga con i soldi dello Stato

da Milano

Sergio Marchionne centra un nuovo obiettivo grazie alla «complicità» del governo Prodi: è la mobilità lunga per 2mila dipendenti Fiat che l’esecutivo ha deciso di concedere contestualmente all’assunzione di giovani. Da parte sua l’amministratore delegato della Fiat, che ieri ha incontrato governo e sindacati a Palazzo Chigi, aveva vincolato l’acquisizione di nuove maestranze proprio al benestare alla mobilità lunga. E se i sindacati hanno apprezzato la volontà di Marchionne di assumere nuovi giovani e l’avvio di un tavolo di lavoro sullo sviluppo della fabbrica siciliana di Termini Imerese, dall’altra l’ex sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, stigmatizza l’ok del governo alla mobilità lunga.
«Il provvedimento - afferma - apre una breccia letale alla riforma della previdenza che proprio ieri la Commissione Ue, nel suo Rapporto sociale, ha consigliato di mantenere».
«A questo punto - dice invece il ministro del Lavoro, Cesare Damiano - credo di poter dire al Paese che è definitivamente superata la situazione di crisi della Fiat: questa è la premessa per lo sviluppo e la tutela dell’occupazione».
A sottolineare il «costruttivo» contributo del sindacato all’accordo sulla mobilità e al rilancio di Termini Imerese (la promessa di Marchionne è il raddoppio della produzione se ci saranno gli interventi infrastrutturali necessari) è il leader della Cgil, Guglielmo Epifani. «È però necessario - sostiene il segretario generale della Cgil - che queste siano le ultime richieste della Fiat. L’azienda deve puntare d’ora in poi sulle proprie gambe per raggiungere gli obiettivi di crescita previsti dal piano triennale». E proprio il piano illustrato in novembre agli analisti è stato al centro della riunione di ieri a Roma. Il Lingotto, in proposito, prevede di raggiungere nel 2010 un fatturato di circa 70 miliardi con investimenti per oltre 20, di cui più di 8 al capitolo ricerca e sviluppo. Sempre fra tre anni il volume d’affari torinese rappresenterà il 2% del prodotto interno lordo. Per la divisione Auto è prevista una crescita delle vendite dai 2 milioni di vetture del 2006 a 2,8 milioni nel 2010, che salgono a 3,5 considerando le cooperazioni con altri partner. La quota di mercato in Europa salirebbe da poco meno dell’8% a più del 10%. «È stata una buona giornata - commenta Marchionne -: si è chiusa una partita iniziata due anni fa (la mobilità lunga, ndr) e abbiamo presentato al governo la fase di risanamento del gruppo e l’impatto che il piano avrà su occupazione e investimenti in ricerca e sviluppo». Marchionne ha anche annunciato l’anticipo al 4 luglio della presentazione della nuova Fiat 500 (la kermesse si terrà a Torino) con 58mila consegne stimate nel 2007 e 120mila a regime. Lo scorso anno, inoltre, sono stati 4mila i nuovi assunti dalla casa automobilistica. L’esito dell’incontro a Palazzo Chigi hanno fatto bene al titolo Fiat che ha chiuso le contrattazioni con un più 2,04% a 18,56 euro.
Oggi, infine, il cda del Lingotto darà l’ok al bilancio 2006.

Ieri il consiglio della Ferrari ha approvato i dati dello scorso anno: fatturato in crescita del 12,2% e utile operativo in miglioramento del 16,4%. Positiva, per 213 milioni, la posizione finanziaria netta rispetto ai 13 milioni del 2005.

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