Fiat, sul contratto accordo vicino Ma Camusso chiede l’intervento di Monti

Fiat, sul contratto accordo vicino Ma Camusso chiede l’intervento di Monti

Domani dovrebbe finalmente terminare il negoziato Fiat-sindacati sul nuovo contratto per i lavoratori nei siti produttivi in Italia con un’ultima, prevedibilmente molto lunga, giornata di trattative. E intanto nella manovra anticrisi varata dal governo potrebbe essere inserita una norma per salvaguardare i lavoratori in mobilità: ad esserne interessati sarebbero anche gli ex dipendenti di Termini Imerese che altrimenti ricadrebbero nelle nuove condizioni poste dalla riforma delle pensioni. Molti dei sindacati al tavolo del negoziato per i nuovi assetti contrattuali (Fim, Fismic, Uilm, Ugl, Associazione Quadri) avrebbero forse preferito chiudere già in questo fine settimana la trattativa ed evitare la coincidenza con lo sciopero indetto proprio domani da Cgil Cisl e Uil (che per la Fiom sarà di otto ore anzichè tre). Ma venerdì la trattativa si è incagliata su alcuni capitoli chiave: l’assenteismo e i premi di competività. L’accordo riguarda 86 mila dipendenti in una sessantina di siti italiani e per molti lavoratori, in particolar modo alla Sata di Melfi e alla Fma di Avellino, ma anche per quelli della Teksid, si profila un buon aumento retributivo. Tra i punti dell’intesa della durata di un anno e che non verrà siglato dalla Fiom, che lunedì scorso ha lasciato il tavolo, ci dovrebbe essere comunque l’aumento di 10 punti percentuali dell’indennità di straordinario. Il premio di competività sarà probabilmente l’ultima questione affrontata prima della firma, mentre ci sarebbe già l’accordo sulla rappresentanza sindacale.


E Susanna Camusso (nella foto), segretario della Cgil (che tramite la Fiom non fa parte dei firmatari del contratto), ribadisce le ridigidà del suo sindacato chiedendo l’intervento del governo: «Monti deve fare quello che non ha fatto Berlusconi, cioè chiedere chiarimenti sulle intenzioni e sulle prospettive di Fiat in Italia. Il salvataggio di Chrysler ha significato l’abbassamento della presenza di Fiat nel nostro Paese. Il piano industriale del Lingotto viene sempre annunciato ma mai praticato».

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