da Milano
È un altro lunedì molto atteso dai mercati finanziari quello di oggi. La riapertura delle Borse arriva dopo la pausa del fine settimana e dopo i crolli delle ultime due sedute, costati a Piazza Affari oltre il 4% di capitalizzazione, più o meno come il resto dEuropa e con Wall Street solo appena un po migliore.
Nel weekend, soprattutto dal palco del Workshop Ambrosetti di Cernobbio, da economisti e banchieri è emersa una diagnosi che ormai considera una certezza, e non più solo un rischio, il rallentamento delleconomia reale. Restano dubbi solo sulla dimensione del problema, e cioè come effettivamente funzionerà il meccanismo di trasmissioone della crisi dei mercati sulleconomia. E per questo i prossimi giorni si preannunciano fondamentali per vedere da un lato la reazione dei mercati, dallaltro per registrare eventuali scossoni nel sistema (si parla di una grande banca internazionale in difficoltà).
In Italia la settimana che si apre oggi è anche quella delle semestrali: decine di società quotate presentano conti che, ancorché chiusi al 30 giugno cioè prima dellallarme subprime, sono attesi con interesse: le banche potrebbero mettere in conto i primi accantonamenti per eventuali perdite future. Tra gli appuntamenti più attesi, anche per altre possibili novità aziendali, oggi cè Mps, domani Intesa Sanpaolo e banche quali Bpm, Banco Popolare, Ubi. Poi, tra domani e venerdì, tocca - tra gli altri - a Rcs, Mondadori, Alitalia, Autogrill. Mentre la Fiat è attesa al Salone di Francoforte che inizia domani.
Lattenzione di tutti gli addetti ai lavori è poi rivolta al capitolo tassi dinteresse. Dopo il deludente dato sulloccupazione Usa pubblicato venerdì, gli investitori puntano a capire quale sarà la decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse il prossimo 18 settembre. Lincertezza è massima. Se infatti, fino a pochi giorni fa, le incognite erano sul «se» la banca centrale Usa metterà mano ai tassi di interesse, ora lincertezza verte sul «quanto» ridurrà il costo del denaro.
I mercati dei derivati al momento danno praticamente per scontata una sforbiciata di 25 punti base al 5%, anche se non è affatto escluso che si possa verificare un taglio anche più consistente di 50 punti base (come prevede la banca daffari Goldman Sachs). Tra i «market movers» dei prossimi giorni gli analisti segnalano il dato relativo alle richieste di sussidi di disoccupazione di giovedì e quello relativo alla produzione industriale di venerdì.
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