La Corsica è un'isola meravigliosa, ma ha strade a strapiombo sul mare sono molto pericolose e bisogna guidare con molta attenzione se non vuoi rischiare un incidente. Tranne poi scoprire che si trattava di un sabotaggio, dunque di un omicidio. In Corsica si vive bene, il paesaggio è meraviglioso, ma tra i locali vige uno strano codice d'onore oltre i limiti della legalità. In particolare negli anni '90, quando si consumò l'inquietante caso raccontato da Michel Bussi, una vicenda che riemerge dal passato, con le sue ombre, i suoi fantasmi, sgretolando qualsiasi certezza.
Uno dei romanzi più fortunati del giallista bestsellerista francese, Tempo assassino (edito in Italia da E/O) è diventato una serie tv in otto puntate per Canale 5 (e Mediaset Play) con il titolo L'ora della verità. Dal punto di vista dell'impianto e della struttura siamo nei pressi di una fiction molto classica, stile vecchio sceneggiato tv, che alterna saggiamente lunghi dialoghi a momenti di azione adrenalinica - gli inseguimenti in auto, irrinunciabili. La storia prende avvio dal ritorno in Corsica di Clotilde: 25 anni prima si era miracolosamente salvata dall'incidente in cui morirono padre, madre e fratello. La donna aveva cercato in tutti i modi di rimuovere il tragico passato, ma proprio questo improvviso ritorno la costringe a fare i conti con una realtà ben diversa. Chi c'è dietro la strage dei suoi cari? Che ruoli hanno giocato altri familiari? È andata davvero così oppure è il caso di tornare a indagare? Perché quella tragedia continua a trascinarsi dietro altre vittime, altro dolore? E, soprattutto, Palma, la madre che compare misteriosamente come un fantasma, è forse ancora viva? Produzione e cast francese, L'ora della verità è un mistery godibile pur senza particolari squilli, con una buona suspence e dallo stile decisamente datato rispetto a tante produzioni recenti; ha certamente il merito di proporsi come una televisione sempiterna, dal gusto tradizionale, che male non fa, anzi.
Fra gli attori spicca Caterina Murino nel ruolo di Palma, ovvero la chiave attorno a cui gira l'enigma della vicenda. Gli altri risultano discreti caratteristi - il marito architetto imprenditore, i criminali rappresentati in maniera standard, i giovani ribelli inquieti, l'uomo di mare con tutto il suo fascino salmastro. Interessanti i continui salti temporali tra il 1994, quando accadde il fattaccio, e il presente: anche dal punto di vista cromatico lo stacco è evidente e orienta bene lo spettatore.
Meno convincenti gli invecchiamenti, persino macchiettistici, dei personaggi un quarto di secolo dopo. Discreto lo share dei primi tre episodi trasmessi su Canale 5, stasera l'atteso finale. Così sapremo come da miglior tradizione chi è il colpevole.
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