Giulio Cesare e i Cesaroni. Un incontro tra concittadini e tra quasi omonimi quello avvenuto ieri mattina al Chiostro del Bramante, dove questa mattina gli attori Claudio Amendola e Antonello Fassari, rispettivamente Giulio e Cesare nella fiction di straordinario successo trasmessa da Canale 5 «I Cesaroni», hanno visitato la mostra «Giulio Cesare. Luomo, le imprese, il mito». I due attori, esempi della moderna romanità, hanno toccato con mano il mito di Cesare, protagonista indiscusso dellantica Roma.
«Il grande errore che fanno spesso i romani è non andare a vedere le cose che si fanno a Roma - ha detto Amendola, alisa Giulio Cesaroni - e mi fa molto ridere lidea che Giulio e Cesare Cesaroni vengano invitati a questa mostra.Sicuramente i Cesaroni si vantano e godono della tradizione millenaria che tutti i romani hanno, il peso di 2mila anni di storia». La romanità, daltra parte, è uno dei punti di forza della famiglia Cesaroni: «Siamo stati molto attenti - ha sottolineato Amendola - a portare sulla schermo la parte migliore della romanità, cercando di non essere mai volgari ma sempre molto sinceri».
Secondo Fassari, in arte Cesare Cesaroni, portare la romanità sul piccolo schermo è stata «una scommessa ed è stata vinta». «Credo che il successo della fiction sia dovuto alla storia, al fatto che riusciamo a dare un quadro di come viviamo in Italia in una famiglia allargata, i problemi della vita reale - ha concluso - In fondo la nostra famiglia allargata è la famiglia numerosa di una volta».
Tra fiction e storia Se i Cesaroni incontrano Cesare
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