Per la rassegna «Divini e silenziosi» è il turno della fidanzata dAmerica per eccellenza, Mary Pickford, diva precoce del cinema muto che solo fra il 1909 e il 1913 girò più di centoquaranta film, la quale viene celebrata oggi alle 21 alla Gam, la Galleria darte moderna di Nervi. In collaborazione con la Cineteca Griffith di Genova la Galleria ha infatti deciso di aprire le sue sale al grande cinema muto in bianco e nero, il cinema che venne prima del techicolor e prima anche della codifica dei più disparati generi, scegliendo come tema il fenomeno del divismo e talvolta anche attori con un qualche legame con Genova o la Liguria. E nessuno meglio di Mary Pickford, nome darte della canadese Gladys Louise Smith, può rappresentare un fenomeno tipico, certo no esclusivo dellAmerica di Hollywood - in Italia il cinema muto ebbe la sua Francesca Bertini -, lei, la diva dai lunghi boccoli biondi e dal viso angelico di porcellana, musa del regista David Griffith. Alla bellezza e alla fama si accompagnarono il talento e lintraprendenza come attrice, produttrice e regista: fu lei difatti a dare limpulso per la creazione della United artists corporation, sotto la cui egida lavorarono geni come Charlie Chaplin e fu sempre lei a controllare la sua carriera, aspetto molto singolare per lepoca, soprattutto per la capacità con cui lo fece.
Il film che viene scelto in questa occasione è «Sogno e realtà», titolo italiano per «Suds», per la regia di John Francis Dillon, con Mary Pickford, Albert Austin, Rose Dione, Taylor Duncan, Harold Goodwin, Darwin Karr, Nadyne Montgomery, Theodore Roberts e Al Wilson.
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