«Fiducia ai massimi il prossimo anno»

Piccole e medie imprese più ottimiste, in particolare nel Sud. Se la ripresa dipendesse dalla fiducia, la fine della crisi premierebbe per primi quelli che ne hanno risentito di più. Il sesto rapporto Unicredit-Confapi sulle piccole imprese copre uno degli anni più difficili dal Dopoguerra per l’economia. In particolare per l’Italia, che - rileva lo studio - mostra condizioni più deboli rispetto a quelle degli altri Paesi europei e che nel biennio 2008-2009 potrebbe perdere complessivamente più del 6%. Ma non mancano segnali incoraggianti. A settembre l’indice di fiducia delle piccole imprese (per l’indagine ne sono state sentite 6mila) ha tenuto. E per i prossimi 12 mesi sono stati espressi i giudizi più positivi di tutte le precedenti indagini (l’indice è a 110 punti, 10 in più rispetto al 2008, mentre il giudizio sui 12 mesi passati è sceso a 77,7 in meno rispetto al 2008). Meglio il commercio al dettaglio rispetto all’ingrosso, male l’industria mentre il Mezzogiorno guadagna 7 punti e diventa l’area più fiduciosa d’Italia. Il rapporto Unicredit prende atto di un peggioramento nei rapporti tra banche e imprese.

I timori degli imprenditori riguardano la continuità del credito, la capacità delle banche di valutare i progetti imprenditoriali e la compressione del credito nel breve periodo. Tutto questo mentre - evidenzia il rapporto - «il settore bancario ha saputo sostenere l’economia produttiva».

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