La fiera delle vanità in platea da Rosario

Il parterre. Cosa non riesce a fare il parterre. Posto (location) della legittimazione. Passerella della gente che piace (jet set). Vetrina delle celebrità (celebrities). Fiera delle vanità (Vanity Fair). Quello che conta è esserci, nel parterre. Nelle poltroncine a ridosso del palco luminescente dello Studio 5 di Cinecittà. E quanto conta. Passa Fiore, il re del varietà, e ti lancia un saluto. Ti nomina. La regia ti inquadra. Magari ti alzi e scambi due parole. Ci sei. Ti vedono da casa in dodici milioni. Hai visto, anche Tizio è in prima fila a #ilpiùgrandespettacoloeccetera. Anche Caio e Sempronia. «Sembra di stare al Billionaire», ha detto lui all’inizio della serata d’esordio. E nella seconda: «Ci sono più vip qui stasera che al matrimonio di Kate e Williams». E dunque, la corsa è all’ultimo respiro. E provarci non costa: siccome lo conosco, non è che potete mettermi nei posti vicino al palco? Guardi, ho visto tutti i suo show, perché non mi piazzate in prima fila?
In quattro serate si son visti tutti, là sotto, mentre Rosario Tindaro camminava tra due ali di spettatori adoranti. Dirigenti e volti noti della Rai (Mauro Mazza salvato dai buoni ascolti dello show, Fabrizio Del Noce, Antonio Marano, Gianluigi Paragone, Luca Giurato, Nicola Savino, Roberto Giacobbo, Corradino Mineo, consiglieri vari). Calciatori soli (Marco Borriello) e nuotatori accompagnati (Massimiliano Rosolino e Natalia Titova), stilisti trendy (Roberta Armani e Renzo Rosso), étoile della danza (Carla Fracci) e star del cinema (Margherita Buy e Filippo Timi), showgirl di oggi (Michelle Hunziker) e sogni erotici di ieri (Edvige Fenech), coppie della concorrenza televisiva in carriera (Fabio Caressa e Benedetta Parodi) e direttori del tg «più figo di tutti» (Enrico Mentana). In buona sostanza, «lo spettacolo potrei farlo tutto con la gente della platea». C’è da credergli. Per un animale da palcoscenico (animatore di villaggio) come Fiore, tutto questo bendiddio è un invito a nozze. Da giovane chiamava in pedana la signora con l’abito sberluccicante o il macho superabbronzato. Adesso stuzzica Mazza e passa tra i vip come uno slalomista tra le porte della discesa, mentre srotola lo show. Niente di più facile per lui. Il cerchio magico di Fiore. Peccato solo che alla lunga il gioco risulti un tantino stucchevole, un cedimento al narcisismo della visibilità.

Al fru fru del c’era questo c’era quello. Fiorello lo faceva anche nei suoi show teatrali e funzionava bene. In video spunta una patina di esibizionismo che stona. L’oligarchia dello spettacolo (showbiz).
Twitter@MCaverzan

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica