Alla fiera di Maastricht dove i musei comprano i capolavori

In vendita oggetti di tutte le epoche dalla pittura bizantina ai nudi di Picasso

Mimmo di Marzio

Maastricht, deliziosa cittadina fiamminga nota ai più per il Trattato sull'Unione europea, è in questi giorni la mecca del grande collezionismo d'arte. Come ad ogni inizio di primavera, ormai da 32 anni, in questo angolo d'Olanda si celebra il Tefaf, la fiera di opere antiche e moderne che riunisce nell'elegante cornice del MEEC quasi 300 galleristi da tutto il mondo che mettono in mostra quanto di meglio offre il sempre fiorente mercato dell'arte. Chiamarla fiera è forse riduttivo in quanto il fattore commerciale nulla toglie alla meraviglia di stand museali dove sono in vendita capolavori di ogni epoca e stile: dai grandi fondi oro della pittura bizantina ai nudi di Picasso, dalle porcellane delle dinastie Ming all'alta gioielleria delle corti europee. Non è un caso, del resto, se la manifestazione aperta al pubblico dallo scorso weekend e che chiude domani annoveritra i compratori i direttori dei grandi musei internazionali, dal Louvre al Met di New York. Nelle otto sezioni della fiera, forse mai come in questa edizione, sono esposte rarità e opere di livello altissimo, con prezzi che partono dai 10mila euro per le opere «On Paper», fino a svariati milioni per gli old masters e dipinti di era moderna. Ma vediamo alcune delle «chicche» in mostra quest'anno, ottime ad invogliare il portafoglio dei collezionisti ma anche ad essere degnamente ammirate. Per gli appassionati degli Anni Trenta, la galleria Bottegantica di Milano (tra i cinque nuovi espositori italiani selezionati) ha esposto la pregevole composizione «Merli Futuristi» di Giacomo Balla, olio su tela del 1924, periodo in cui l'autore tornò al tema del paesaggio rurale. Nella sezione arredi, apprezzatissima la galleria Alvaro Roquette di Lisbona per un rarissimo tavolo del Gujarat indiano, datato seconda metà del sesto secolo, con una decorazione islamica totalmente intarsiata di tessere di madreperla. Prezzo stimato, 640mila euro.

Il Tefaf rappresenta anche un osservatorio privilegiato su archeologia e arti etnografiche. Ecco allora che tra gli «highlights» in esposizione, compare una rarissima statuina in ceramica dipinta a mano di epoca pre-colombiana raffigurante una «Venere» simbolo di fertilità; lo stand del gallerista Martin Doustar la mette in vendita a 750mila euro. Riflettori a Maastricht anche sull'arte italiana, meglio se antica. La galleria Salamon espone un'importante e preziosa opera fiorentina della prima metà del Quattrocento, documento dall'eccezionale valore storico e dalle rare prerogative dal punto di vista della tecnica usata. Si tratta del cosiddetto «Trittico Ringli», una pala tricuspidata raffigurante San Pietro in cattedra tra i santi Antonio abate e Maria Maddalena, in un eccezionale stato di conservazione.

Per gli amanti delle avanguardie europee del '900, invece, da non perdere i dipinti espresionisti esposti dalla galleria tedesca Henze & Ketterer che presenta opere di Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel ed Emil Nolde prodotte durante la prima guerra mondiale. Tra le mostre personali, invece, una selezione di dipinti di Piet Mondrian nello stand della newyorkese Pace Gallery offre al pubblico una visione inedita sul passato figurativo del padre del Neoplasticismo.

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