La figlia del Che abbraccia il bomber rosso

Alessandro Santarelli

da Livorno

E venne il giorno dell'incontro tra Aleida Guevara, figlia del Che e medico pediatra a Cuba, e Cristiano Lucarelli, capitano del Livorno. Un fatto inedito, che ha sollevato grande curiosità tanto che il giocatore ha chiesto che l'incontro avvenisse a porte rigorosamente chiuse. Cosi è stato, e nell'ufficio del sindaco di Livorno, al riparo da occhi e orecchie indiscrete, si sono ritrovati il primo cittadino Alessandro Cosimi, Aleida Guevara, Cristiano Lucarelli e Davide Balleri, il terzino della formazione amaranto che ha tatuato su un braccio proprio il volto del Che. Un'ora di colloquio, poi i due giocatori sono scappati per essere presenti all'allenamento pomeridiano, dopo aver saltato la seduta del mattino: «So che è un grande giocatore e che ama molto mio padre - ha detto Aleida -. E so che a lui sarebbe molto piaciuto».
Poi ha voluto ricordare la passione del Che per il calcio: «Credo che mio padre sarebbe stato felice di giocare con Lucarelli, visto il suo talento. Lui però faceva il portiere, a causa di un’asma che lo ha tormentato a lungo. Ma sono altresì convinta, che Cristiano sarebbe piaciuto a mio padre anche come persona, al di la del suo essere calciatore».

Parole che hanno toccato il capitano del Livorno: «Mi piacerebbe organizzare una partita amichevole tra il Livorno e la nazionale cubana. Il Che è stata una persona molto importante, che mi trasmesso valori in cui credo profondamente». E la sera affollato incontro tra Aleida Guevara e gli ultrà del Livorno.

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