Il figlio: «Attendiamo fiduciosi»

Roberto Bonizzi

Terzo giorno di attesa febbrile a Basiglio, periferia Sud di Milano. Nella villetta a due piani in via Renoncino la famiglia Bottillo ha vegliato per tutto il giorno aspettando notizie dallo Yemen, dove sono ancora nelle mani dei sequestratori Enzo, 51 anni, e la sua compagna Patrizia Rossi, 44 anni. Tra annunci di liberazione imminente e dichiarazioni delle forze dell’ordine dello Stato asiatico che predicano fermezza, nella casa si cerca di non perdere la calma durante queste ore di tensione e difficoltà. Le notizie, contraddittorie, si sono rincorse per tutto il giorno, poi in serata ci si è preparati a un’altra notte di attesa.
Luca, 24 anni, figlio di Enzo, mantiene i contatti con l’unità di crisi della Farnesina e, ieri, ha scelto di non parlare con i giornalisti. Attraverso alcuni amici, che vivono con lui la situazione drammatica, ha fatto sapere di restare «ottimista» e di «sperare in una soluzione positiva». Accanto al giovane anche la madre, Lucia, giunta nella casa già nel pomeriggio di lunedì quando la trattativa per la liberazione dei cinque ostaggi italiani, che pareva essersi sbloccata, si è arenata nuovamente.


In giornata sono arrivate nella villetta di Basiglio anche le due figlie adolescenti di Patrizia, Veronica, 16 anni, ed Elena, 13, che stanno trascorrendo questi momenti di tensione a casa del padre, a Landriano, in provincia di Pavia. Nel pomeriggio, però, sono volute tornare al fianco di Luca per aspettare qualche notizia prima di rientrare a Landriano in serata.

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