Figo divorzia dall’Inter Non dai soldi

Resterà fino a giugno, poi andrà in Arabia. Avrà 8,5 milioni per un anno. Ora il sogno è Messi. Beckham: «Sto bene a Madrid»

Il presidente dell’Al Hittiad non era poi così fuori di testa quando andava in giro a reclamare Luis Figo, dicendo a tutto il mondo che avrebbe giocato nella sua squadra. Ieri, un quarto d’ora alle sei del pomeriggio, Rafat Al Turkut, il direttore generale del club saudita, ha preso in mano il microfono e ha annunciato che il portoghese ha firmato un contratto di un anno, valido a partire dal primo luglio, quindi appena terminata la sua seconda e ultima stagione con l’Inter.
A Gedda guadagnerà circa 8,5 milioni di euro, una cifra mai corrisposta in Oriente e che nella classifica dei salari è dietro solo a quella di Ronaldinho, 10 netti, e Shevchenko. Ma Figo non è nuovo a questi incassi, c’è un aneddoto che conoscono in molti quindi si può scrivere, e risale ai tempi del suo passaggio dal Barcellona al Real.
Florentino Perez all’epoca voleva fare le scarpe a Lorenzo Sanz nella corsa alla presidenza del Madrid e per convincere l’elettorato a votarlo promise Luis Figo, non uno qualunque ma il calciatore simbolo degli storici nemici del Barcellona. Per persuadere il portoghese, Perez era arrivato a offrire una cifra fuori mercato, dieci miliardi di vecchie lire per sei stagioni, l’ingaggio più alto e più lungo in assoluto fino a quel momento nel calcio. Figo aveva firmato subito, è sempre stato molto attento a certe cose, e Perez nel suo discorso d’insediamento alla Casa Blanca dirà: «Al Barcellona abbiamo rubato il cuore».
Diventerà un galacticos e anche il calciatore più odiato dai tifosi blaugrana. Dopo Ronaldo all’Inter, il Real aveva ingaggiato anche Figo, i soldi entrati nelle casse del Barça erano improvvisamente diventati cartigli dove annotare le sofferenze dei tifosi catalani. Il presidente Nunez era stato accusato d’ingenuità per aver fissato una clausula rescissoria troppo bassa per Ronie, 45 miliardi. Allora nel contratto di Figo ne chiese 140 per liberarlo, ma quel diavolo di Florentino Perez aveva pronti anche quelli. Per Luis Felipe Madeira Caeiro Figo i soldi non sono stati mai abbastanza, da qualunque lato si legga la faccenda.
Adesso Luis Figo è alla corte di Mansour al Balwi, pochi giorni prima gli aveva chiesto un milione di euro al mese da qui a giugno. Magari il colpo sarebbe anche potuto riuscirgli se non si fosse messa di mezzo l’Inter che, in fin dei conti, resta la proprietaria del suo cartellino: «Era impensabile che Figo ci lasciasse a gennaio - ha precisato Branca -. Gli abbiamo proposto un altro anno di contratto, ma non alle cifre dei sauditi. Lui ha fatto una scelta, ma fino a giugno resta qui».
Grande personalità, psicologicamente forte, Luis Figo come tutti i grandi, odia gli anni che scorrono. Una star non accetta mai che l’età vinca e lo costringa a mettersi in discussione, all’Inter si è accorto che le cose stavano scivolando verso un onorevole ma inevitabile declino e si è ribellato. Forse Mancini non c’entra nulla, ha tentato di dosarlo, gli ha regalato le ultime mezz’ore di gioco dove il portoghese riesce ancora a fare la differenza, ma questo non è bastato. Luis Figo vuole sentirsi ancora un protagonista assoluto e ne ha il diritto, intanto resta all’Inter e lo farà da grande professionista come sempre ha fatto nella sua carriera.
Resta come tutti gli altri, il mercato nerazzurro di gennaio probabilmente scivolerà via senza colpi, posto per arrivi non c’è e sarebbero solo incognite in un meccanismo che gira a regime. Beckham eventualmente a giugno, forse, chissà, dopo che ieri si è lanciato in dichiarazioni che non sono piaciute tantissimo in via Durini: «La mia famiglia sta bene a Madrid e per me la famiglia conta più del calcio - ha dichiarato in una intervista a Futbolista ripresa dall’inglese Sun -. Già lo scorso anno abbiamo cominciato a parlare del contratto, poi sono cambiati presidente e allenatore, ma la questione si risolverà rapidamente».

A giugno l’Inter si muoverà, manca un doppione di Stankovic, ammesso che ci sia, il sogno è Leo Messi con un piano già pronto: tanti, tantissimi quattrini. Gli unici movimenti al momento sono tre promesse, il difensore centrale Figliomeni e l’esterno sinistro Pedrelli in prestito, e il sedicenne portiere sloveno Vid Belec a titolo definitivo.

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