Poche idee, ma ben confuse. La Regione parla a braccio e soprattutto a mille voci. Ieri il consiglio regionale non si è di fatto tenuto, rinviato per due incontri delicati di giunta e capigruppo con il comitato dei pendolari e con le associazioni dei balneari. Incontri in cui, al di là delle parole, è emersa linconcludenza della Regione. Agli operatori turistici, preoccupati per la direttiva Bolkenstein che azzera i rinnovi delle concessioni dal 2015, è stato promesso lennesimo tentativo per ottenere una deroga. Missione impossibile, visto che il neo premier Monti è totalmente contrario (era commissario Ue allepoca della decisione) e comunque ormai la procedura è chiusa perché a tempo debito lItalia di Prodi non sfruttò gli spazi per proporre obiezioni come per altre categorie economiche. Solo tanta confusione, visto che il presidente della commissione Sergio Scibilia ha invocato un incontro con i parlamentari europei, lassessore Marilyn Fusco ha invece detto che è inutile e tutti hanno garantito la vicinanza della giunta ai balneari, fingendo di ignorare che lassessore Renata Briano è per la liberalizzazione totale delle concessioni.
Poco meglio per il caso dei pendolari dei treni. Al di là degli inutili ordini del giorno che lasciano il tempo che trovano, lassessore Enrico Vesco aveva già parlato di «manovrina» prima ancora di sentire il ministro competente. E ora che non ha più Berlusconi, è costretto persino a prendersela con unentità geografica, («chiedete a Roma») come un leghista della prima ora.
Imbarazzante il siparietto concesso dalla giunta alle telecamere di Primocanale.
Le figuracce in serie di una Regione che parla a caso
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