Si chiamava Vasilij e nacque nella russa Kolomna nel 1782. Studiò da prete nel seminario della celebre Lavra della SS. Trinità di San Sergio e, alla fine, prese i voti monastici col nome di Filaret. Lanno seguente, il 1809, venne ordinato sacerdote e incaricato dellinsegnamento nellaccademia teologica di Pietroburgo. Era molto dotato intellettualmente e conosceva diverse lingue antiche e moderne, oltre ad essere un esperto predicatore; ciò lo portò già nel 1812 ad essere nominato rettore dellaccademia e nel prestigioso gruppo di coloro che in quegli anni andavano traducendo la Bibbia in russo. Fece rapida carriera: vescovo di Revel nel 1817, arcivescovo di Tver due anni dopo e di Jaroslavl nel 1820. Lanno seguente era arcivescovo di Mosca e, in soli cinque anni, metropolita. Grande studioso biblista, Filaret incoraggiò e patrocinò lattività editoriale dei famosi starcy (monaci anziani e particolarmente venerandi) di Optina. Ma era anche un severo asceta e difensore dellindipendenza dei vescovi contro il potere imperiale. Fu lui a imporre nel 1858 la ripresa della traduzione delle Sacre Scritture in russo, che lo zar Nicola I aveva vietato (Ilja Semenenko-Basin, dalla cui opera - Eternamente fiorisce, La Casa di Matriona - ricaviamo queste informazioni, nulla ci dice sui motivi di tale divieto).
Filaret morì nel 1862 lasciando uneredità cospicua: omelie, trattati, appunti di questioni teologiche e canoniche, lettere. Il suo catechismo è ancor oggi in uso nei seminari russi. Molte le sue apparizioni dopo la morte e le guarigioni ottenute per sua intercessione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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