La Filarmonica Romana celebra Roman Vlad

La Filarmonica Romana celebra Roman Vlad

L’Accademia Filarmonica Romana festeggia, sabato prossimo alle 18, con un concerto i novant’anni di Roman Vlad, compiuti lo scorso 29 dicembre. Compositore, pianista e musicologo di rilevanza internazionale, Vlad è da sempre vicino alla storica istituzione romana di cui oggi è presidente onorario, dopo aver ricoperto il ruolo di presidente (1994-2006) e direttore artistico (1955-1958 e 1966-1969). Il coro di voci bianche dell’Arcum, diretto da Paolo Lucci, eseguirà in prima esecuzione assoluta l’ultima composizione del maestro, Ballando con la Vespa di Toti su testi di Toti Scialoja (da Versi del senso perso e Una vespa che spaventa, pubblicati entrambi da Einaudi) che Vlad ha voluto dedicare proprio ai suoi primi esecutori. «Non mi sono mai divertito tanto - confessa Vlad -: scrivere Ballando con la Vespa di Toti è stato come un’evasione, grazie ai versi di Scialoja, che è stato un vero amico, e che è riuscito sempre a mantenere lo sguardo creativo dei bambini, quasi stupendosi del suo stesso stupore e grazie a un’invenzione linguistica ininterrotta. Destinare il lavoro a un coro di voci bianche significa fare un omaggio allo spirito da bambino». L’opera si compone di brevi miniature, nessuna dura più di un minuto, nel ricordo anche delle origini popolari delle danze. Una sorta di Esercizi di stile di Queneau per dirla con le parole dello stesso Vlad: «si inizia con un valzer e si finisce con un can-can». A seguire, la proiezione in anteprima nazionale di Roman Vlad e il suono della memoria, il film-documentario realizzato da Giovanni Sinopoli e dedicato alla ricca personalità del maestro. «Vlad ci parla del passato, del presente e del futuro - spiega Giovanni Sinopoli - come se la storia della vita dell’uomo, quindi della musica, non conoscessero tappe distinte, ma facessero parte di un unico percorso evolutivo.

In questa dimensione la conquista dell’intero spazio cromatico e del suono, considerato cellula vivente, parte dell’universo, essenza stessa della memoria, ci rimandano al suo linguaggio musicale, ricco di contenuti e di evoluzioni che trascendono i confini della realtà sonora e ci portano al disvelamento di più ampi orizzonti».

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