
La scintilla si accende in un ristorante di Tokyo, durante una tournée della Scala. "Se lo hanno fatto i Wiener Philharmoniker, perché non dovreste farcela anche voi?", provoca Claudio Abbado. Tornati a Milano, l'idea prende forma: al tavolo dove nasce la Filarmonica siedono Abbado e Fedele Confalonieri, braccio operativo di Silvio Berlusconi. Da destra a sinistra, passando per il centro, finiranno per coinvolgere industriali e professionisti: la borghesia milanese desiderosa di entrare nel salotto buono della città. Così, nel 1982, nasce l'orchestra Filarmonica della Scala, ente privato finanziato da biglietteria e sponsorizzazioni, dedito alla musica sinfonica, con residenza nel Piermarini. Negli ultimi dieci anni il direttore musicale è Riccardo Chailly, che ieri è intervenuto alla presentazione della stagione 2026. Il suo contratto è in scadenza e gli succederà Myung-Whun Chung, ma la collaborazione con l'orchestra continuerà almeno fino al 2028. A dire il, vero, è previsto un "progetto speciale, unico... ma non spoileriamo", hanno anticipato, ieri, in conferenza stampa.
La stagione del 2026 apre il 19 gennaio con la Quarta Sinfonia di Cajovskij e il Terzo Concerto di Prokofiev affidato al pianista francese Kantorow. Negli occhi abbiamo l'immagine di lui che, sotto la pioggia battente della cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Parigi, suona imperturbabile e ispirato Jeux d'eau di Debussy, Giochi d'acqua (il titolo) anche fuor di metafora. Sarà poi coinvolto in una delle tournée della Filarmonica. Tra i solisti in cartellone: Janine Jansen il 23 febbraio diretta da Fabio Luisi, Maria Duenas con Paavo Jarvi e la Tonhalle-Orchester Zurich, Austin Handelich (Concerto per violino di Sibelius) diretto da Chailly il 18 ottobre e Bomsori Kim (Secondo Concerto di Wieniawski) diretta da Santtu-Matias Rouvali. Oltre a Rouvali, debuttano con la Filarmonica Gustavo Gimeno e la trentacinquenne Marie Jacquot, ex-trombonista e assistente di Kirill Petrenko. Chung dirigerà un programma superclassico con il Terzo Concerto di Beethoven e la Seconda Sinfonia di Brahms (30 marzo). Michele Mariotti è atteso il 13 aprile.
"Dopo dieci anni, cosa resta di questa esperienza?" riflette Chailly. "Tanta navigazione nella musica contemporanea. Quest'anno c'è solo il Concerto di Moussa per trombone, ma in passato abbiamo proposto serate di grande agitazione collettiva, convinti di dare spazio alla musica dell'oggi. E poi è stata una sfida eseguire tutte le sette sinfonie di Prokof'ev: siamo a metà strada".
Altro tema centrale: l'attenzione ai nuovi direttori orchestra. "Non bisogna avere un rapporto museale con il nome Scala", spiega Chailly. È uno scrigno di tradizione, ma guardare solo indietro è un errore. Chailly pensa a lui che esordiva alla Scala venticinquenne, su chiamata di Abbado. Largo ai direttori giovani "che accettano l'incontro-sfida di dirigere un'orchestra come la Filarmonica, la quale non ha preconcetti, non ha un atteggiamento spocchioso nei confronti dei giovani, ma valuta se il direttore ha un valore reale". Proseguono le iniziative sociali di Open Filarmonica, premiate nel 2024 con l'Ambrogino d'Oro: le Prove Aperte, il progetto Sound, Music! per gli studenti delle primarie e, a giugno, il tradizionale Concerto per Milano in piazza Duomo.
Mentre si annuncia la nuova stagione, procede quella in corso.
Il 12 ottobre, Chung dirige - anche in questo caso - un classico come la Sinfonia Patetica di Cajkovskij. Da non perdere, il debutto (3 novembre) di Barbara Hannigan nel doppio ruolo di cantante e direttrice d'orchestra. Ultimo appuntamento il 3 novembre con Manfred Honeck.