La Filarmonica sfida piazza Duomo E sogna San Siro

La Filarmonica sfida piazza Duomo E sogna San Siro

La fortunata ditta, e in un certo senso, strana coppia Chailly&Bollani sabato torna a Milano con un concerto per il grande pubblico. Dopo il test nei teatri stellati d'Europa, dalla Scala al Concertgebouw di Amsterdam, il direttore d'orchestra candidato alla Scala e uno dei pianista jazz di punta ora approdano in una grande piazza. Quella del Duomo, dove domani, alle ore 21,30, offrono un tutto Gershwin con l'Orchestra Filarmonica della Scala. Proprio così. L'orchestra residente di un teatro di tradizione, stucchi e velluti, affronta una piazza con le annesse incognite dell'acustica e - in questo periodo più che mai - del meteo. Non è alla sua prima piazza Duomo la Filarmonica che già nel giugno 2007 l'affrontò: sotto la pioggia, e con Pretre sul podio. Allora si contarono 20mila spettatori. Ora ci si aspetta più del doppio. Ottimisti? In parte, ma è il successo di questo tipo di repertorio cucinato dai due artisti a far ben sperare. Del resto, già nell'aprile di un anno fa il direttore Chailly e il pianista Bollani portano questo programma, cioè Gershwin, alla Scala insieme alla Filarmonica in un concerto che andò subito sold out, ripreso in HD da Musicom.it e trasmesso in 110 cinema nel mondo. Ne è stato tratto un dvd in circolazione da questa settimana e che gli artisti firmeranno dopo la serata. Sabato sarà consegnato ai due musicisti il Disco di platino per il cd "Rhapsody in Blue". Perché proprio Rhapsody, tre anni fa, segnava l'incontro tra i due artisti e l'Orchestra del Gewandhaus: il CD fu un terremoto discografico, l'etichetta Decca era la prima a sgranare gli occhi quando in soli dieci giorni il cd balzava all'ottavo posto nella classifica degli album più venduti in Italia. E in quella top ten soggiornò a lungo, bruciando divi, re e reginette del pop. Il successo è stato poi certificato dalle migliaia di copie vendute.
Per il concerto di domani, conclusivo degli Expo days, il Comune assicura 15 linee di mezzi di superficie attive 24 ore. Ernesto Schiavi, direttore artistico dell'orchestra, ha sempre creduto in queste iniziative di una Scala che all'occorrenza sappia raggiungere stadi, parchi, piazze coinvolgendo un nuovo pubblico: secondo quanto accade nelle grandi capitali d'Europa e alle grandi orchestre.
Chailly e Bollani rappresentano il meglio dell'Italia che viaggia nel mondo. Chailly da otto anni è a Lipisa, al timone della più antica orchestra d'Europa, quella del Gewandhaus, prima fu a Berlino, Amsterdam, Bologna e Milano. Proprio a Milano il suo nome è tornato ad essere presentissimo, a maggior ragione da quando compare nella rosa dei candidati alla direzione musicale scaligera. Come dimostra il programma di piazza Duomo, è un rivoluzionario, innovatore della routine discografica e di programmi. Sue incisioni, pur classiche, sono entrate nella classifica pop: compreso l'ultima creatura, VivaVerdi. Bollani è un pianista nato classico ed esploso nel jazz.

Un artista fuori dai canoni che passa dalla Scala al Festival di Sanremo, da collaborazioni con Hector Zazou, Giovanni Sollima a collaborazioni don il pop-rock italiano (Elio e le storie tese, Samuele Bersani, Fabio Concato).

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