Filmano la figlia, lui picchia i bulli

da Como

Per diverse settimane ha covato dentro sé la rabbia per quanto avevano fatto alla figlia di appena 12 anni. Poi ha deciso di aver atteso troppo e di non essere disposto ad aspettare i lunghi tempi della giustizia. Così li ha spediti in ospedale dopo averli aggrediti in piazza. È quanto accaduto a Valmorea, un piccolo paese del Comasco al confine con il Ticino dove qualche settimana fa una ragazzina di 12 anni era stata attirata nel garage di un suo compagno di classe che l’aveva poi costretta a sottostare ad alcuni giochi erotici mentre altri 5 compagni riprendevano la scena con un telefonino. L’episodio risale a fine febbraio. L’altro giorno il padre della vittima ha incontrato il gruppetto di compagni nella piazza del paese dove abitualmente si radunano. È sceso dall’auto sulla quale viaggiava con la moglie e dopo averli insultati li ha picchiati. Una raffica di sberle e pugni per tutti al punto che i ragazzini hanno dovuto farsi medicare in ospedale. Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno fermato il papà «vendicatore» ma vista la non gravità delle contusioni subite dai giovani, hanno deciso di non denunciarlo d’ufficio. I genitori dei ragazzini aggrediti, invece, lo hanno querelato. La storia del video venne a galla ad inizio febbraio.

La ragazzina per 5 giorni si era rifiutata di tornare sui banchi vergognandosi per l’accaduto: il padre, da allora, va a prenderla a scuola tutti i giorni. L’uomo ha comunque smentito l’aggressione ai ragazzi: «Il mio cliente nega tutto - ha spiegato il suo avvocato - non ha picchiato nessuno».

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