Milano ha risposto immediatamente, e su questo non ci potevano essere dubbi. Il primo festival «Milano per Giorgio Gaber» è partito con la marcia giusta e, a giudicare dal tutto esaurito per le serate teatrali in onore del «Signor G», sarà il primo di una lunga serie. La città non ha mai dimenticato il suo "filosofo ignorante" (come lui amava chiamarsi) e così la pioggia di prenotazioni sui centralini della Fondazione Gaber non è stata altro che la ripetizione nel tempo di una messa in scena tipica degli anni in cui Gaber calcava il palcoscenico del Teatro Lirico (oggi a lui intitolato): una lunga fila di gente, in attesa di acciuffare il biglietto. Ovviamente, alla Fondazione hanno quasi gli occhi lucidi: «È un segnale forte - ha detto il presidente Paolo Dal Bon -. Un grande incoraggiamento a proseguire sulla strada di eventi che ci aiutino a divulgare l a sua opera». Dopo l'antipasto del 29 ottobre al Piccolo Teatro Grassi con «Il Dio Bambino» interpretato da Eugenio Allegri e la lettura in Statale di «La rabbia e il sorriso» a cura del cabarettista Flavio Oreglio, «Milano per Gaber» entra nel vivo: domani all'Auditorium Gaber in Grattacielo Pirelli il convegno su «Giorgio Gaber, Milano e gli anni '70», con interventi di alcuni autori di saggi dedicati all'artista e una tavola rotonda, coordinata da Massimo Bernardini, cui parteciperanno personaggi rappresentativi della Milano di quell'epoca: da Mario Capanna a Nando Dalla Chiesa, da Gad Lerner, a Enrico Mentana, al presidente della Camera Fausto Bertinotti. Il ritorno in teatro è previsto al Teatro Studio di via Rivoli per lunedì con «Se ci fosse un uomo», spettacolo del musicista Giulio Casale. Dal palco, Casale attraverserà la storia di Gaber e del suo rapporto con Milano utilizzando le basi originali degli spettacoli più celebri del «Signor G». L'ultima dedica che la città conserva per il suo cantore dal sorriso malinconico, irriverente e dispensatore di sani dubbi è il 19 novembre, al Teatro Strehler, con lo spettacolo omonimo dell'intero festival: «Milano per Giorgio Gaber» raccoglie artisti milanesi come Enzo Jannacci, Dario Fo, Roberto Vecchioni e altri volti noti della Milano che suonava, cantava, recitava al fianco dell'amico Giorgio.
Occorre ricordare che gli spettacoli sono tutti gratuiti e che la Fondazione Gaber sta studiando la possibilità di ripetere qualcuno degli show tributo al cantautore, poeta, attore milanese scomparso il 2 gennaio 2003. Il giorno in cui una città abituata a pensarsi un po' troppo nel presente che corre, si accorse di aver perduto un pezzo della propria storia migliore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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