Napoli - Era frutto di un vero e proprio radi punitivo la lite scoppiata ieri a San Giorgio a Cremano (Napoli), nel corso della quale un ragazzo di 25 anni, Umberto Improta, è rimasto gravemente ferito dopo essere stato raggiunto, alla testa, da un colpo di arma da fuoco: è in coma profondo e non risponde agli stimoli . È quanto emerso dalle indagini, congiunte, di polizia e carabinieri che sono intervenuti sul fatto. Una lite che ha visto il coinvolgimento di tre minori di età compresa tra i 16 e i 17 anni, fermati, che ha visto l’arresto di un ventenne, Giuseppe Rapicano, e che sarebbe scattata per motivi di bullismo: conflitti tra due gruppi di San Giorgio a Cremano e il quartiere Ponticelli.
Tutto sarebbe iniziato nel pomeriggio, quando un primo litigio si era verificato in via Manzoni. È dopo quella prima lite che secondo le indagini Giuseppe Rapicano, coinvolgendo gli amici di Ponticelli, in serata ha poi raggiunto il Bar di via De Gasperi organizzando un vero e proprio raid punitivo nel corso del quale Umberto Improta è rimasto gravemente ferito. Sono stati gli agenti del commissariato di San Giorgio a Cremano a bloccare Rapicano, riconosciuto subito quale coautore del ferimento di Improta.
Successivamente polizia e carabinieri hanno fermato 4 giovani ritenuti tra i partecipanti alla zuffa: Giuseppe Rapicano, di 20 anni, e 3 minori tre minori di età compresa tra i 16 e i 17 anni. Sono tutti indagati per rissa aggravata, tentato omicidio, detenzione illegale di pistola e spari in luogo pubblico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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