«Finalmente i congressi Ora tocca al regionale»

«Finalmente i congressi Ora tocca al regionale»

Presidente Roberto Formigoni, la grande alleanza ha perso un pezzo. Guido Podestà al congresso si è candidato da solo.
«In alcuni casi c’è un candidato unico, in altri ci sono più candidati. L’importante è che siano congressi veri».
Il Pdl non c’era abituato.
«Nessun congresso per acclamazione, tutti votano. Chi l’avrebbe detto un anno fa che il Pdl avrebbe raggiunto tale livello di democrazia?».
E ora?
«In tre settimane in Lombardia ci saranno tutti i 13 coordinatori».
Secondo lei va votato anche il coordinatore regionale o è giusto che continui a essere nominato?
«Sono sempre stato un sostenitore dell’elezione. Non per sfiducia negli attuali, ma perché il processo di democratizzazione va completato».
Tra due settimana tocca al «cittadino», lei rimarrà nell’alleanza con Mantovani e La Russa?
«Ogni congresso ha la sua storia».
L’area fomigoniana e ciellina presenterà un suo candidato?
«Io e i miei amici abbiamo sempre perseguito l’idea di dare vita a un partito equilibrato. Ognuno deve avere quello che gli spetta».
È sempre difficile accontentarsi.
«Il capogruppo in consiglio comunale, il presidente e il capogruppo in Regione sono posizioni importanti»
Quindi alla fine voterete per Giulio Gallera o Pietro Tatarella?
«Voglio prima vedere in campo tutte le candidature e so che nei prossimi giorni quelle già in pectore usciranno. Valuteremo e spero che potremo fare un congresso unitario».
Mentre per Monza lei ha un suo candidato forte.
«Stefano Carugo è un mio strettissimo amico. Ma è anche un bravo consigliere regionale, molto stimato sul territorio. Sulla sua candidatura stanno convergendo in tanti».
Oltre 17mila tessere sia a Bergamo che a Milano, ma lì hanno votato in 7mila, qui in 4mila.
«Fin dalla Prima repubblica a Bergamo i partiti erano molto seguiti».
In giro ci sono tante tessere false?
«Il regolamento le rende inoffensive. Non c’è delega, per votare ci si deve presentare personalmente».
È un fenomeno grave.
«Certo, molto grave. Ed è bene che si prendano provvedimenti. Giusto che il segretario Angelino Alfano abbia commissariato Modena».
Il partito rischia di essere infiltrato dalla criminalità organizzata?
«Le infiltrazioni sono sempre possibili, dobbiamo vigilare. Ma se iscriversi costava 100 euro e si andava a votare con un pacchetto di deleghe, allora c’era più rischio. Oggi solo 10 euro e chi vota lo si vede in faccia».
Silvio Berlusconi ha convocato per lunedì gli amministratori.
«Vuol fare un’analisi della situazione politica. E io gli dirò che è stato giusto appoggiare il governo Monti, ma ora dobbiamo entrare più nel merito dei provvedimenti».
Per esempio?
«Inaccettabile prelevare le risorse dal territorio per metterle in un’unica cassa a Roma. Così si punisce ancora chi ha risparmiato. In Lombardia paghiamo i fornitori a 60 giorni, ma senza liquidità sarà impossibile».
Altro?
«Lo Stato chiede sacrifici, ma deve fare una cura dimagrante. Metta in vendita i 4-500 miliardi di euro del suo patrimonio immobiliare inutilizzato. Abbatteremo il debito, gli interessi, lo spread e potremo rientrare nei parametri europei».
La sua proposta di Corrado Passera alle primarie del Pdl?
«Dobbiamo guardare al di là degli steccati. Ci sono dieci, cento, mille Passera tra gli imprenditori, nella ricerca e nell’arte che condividono i valori moderati del Partito polare europeo. Devono venire con noi».
Primarie per tutti?
«La novità è che a Como per scegliere il candidato sindaco faremo le primarie.

Ci sono un paio di persone provenienti dalla società civile che ci hanno chiesto di partecipare. E parteciperanno. È giusto così».
Vent’anni di Mani pulite.
«Pagarono solo i partiti moderati, la sinistra uscì indenne. E il Pci-Pds-Ds voleva fare un sol boccone dell’Italia. Per fortuna arrivò Berlusconi».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica