L’Italia ha bisogno di "una Grande coalizione", unica possibilità per arrestare il "declino economico" e realizzare riforme istituzionali che assicurino "stabilità". La tesi, del columnist Geoff Andrews, è presentata oggi dal Financial Times.
Consenso allargato "All’Italia - si legge sul quotidiano finanziario - serve un nuovo accordo che preveda riforme istituzionali e modernizzazione economica". "Può ottenerlo - argomenta Andrews - solo attraverso una Grande coalizione che crei consenso non solo tra i differenti partiti ma anche con figure come Luca Cordero di Montezemolo, il leader della confederazione degli industriali divenuto nelle ultime settimane una voce influente sul declino della competitività e la stagnazione economica in Italia". Secondo l’opinionista del Financial Times, tuttavia, è possibile che all’indomani del voto politico del 13 e 14 aprile il "nuovo spirito" di "unità nazionale" e di "rinnovamento" diffuso nella società italiana sia "frustrato" dagli "interessi privati della classe politica".
Difficoltà d'intesa Andrews sottolinea le difficoltà di un’intesa tra i principali protagonisti della vicenda italiana, il Partito democratico (Pd) di Walter Veltroni e il Partito del popolo della libertà (Pdl) di Silvio Berlusconi. Secondo il columnist, l’ex sindaco di Roma "sembra aver colto il momento per un rinnovamento nazionale". Quanto a Berlusconi, però, avrebbe già dimostrato che i suoi interessi privati "non sono negoziabili".
A complicare il quadro - osserva Andrews - contribuisce l’Udc, il partito centrista di Pier Ferdinando Casini destinato ad aver un ruolo cruciale in "ogni" futura trattativa. "Possiamo aspettarci - è la sconsolata conclusione del columnist del Financial Times - che i vecchi interessi conservatori serrino le file: non trattenete il respiro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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