da Milano
Sarà compiuta entro la fine dellanno lintegrazione tra Banca Intesa infrastrutture e sviluppo (in sigla Bis) e Banca Opi, ramo di attività nel settore della finanza pubblica del Sanpaolo. Dalla fusione tra i due istituti nascerà il primo protagonista italiano del settore e tra i primi in Europa con 42 miliardi di euro di impieghi e 301 milioni di euro di proventi operativi netti aggregati nel 2006. Il percorso di integrazione è stato indicato ieri dal presidente di Banca Opi e amministratore delegato di Bis, Mario Ciaccia, ai consigli di amministrazione dei due istituti. Per dare unidea del peso della nuova realtà: nel 2006 Bis e Opi sono state advisor per un totale di 103 progetti di opere pubbliche. Dietro di loro, ma a grandissima distanza, cè Unicredit infrastrutture con 31. In particolare la banca diventerà il primo interlocutore creditizio di tutti gli attori della spesa pubblica, vale a dire Stato, enti pubblici, enti locali, public utility, operatori sanità e general contractor. Listituto si propone, è scritto in una nota, di «diventare volano di sviluppo per le infrastrutture, la logistica, i servizi di pubblica utilità e tutti i settori coinvolti nellintervento pubblico». Per lintegrazione è prevista lapprovazione dei consigli di amministrazione, delle assemblee degli azionisti (per altro la nuova superbanca Intesa Sanpaolo è azionista unico dei due istituti) e delle autorità di vigilanza.
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