Finanza sostenibile

In arrivo criteri più stringenti per poter definire sostenibili gli investimenti

In consultazione sino ad agosto le bozze con le nuove regole. Rigore a tutela di investitori e consumatori

In arrivo criteri più stringenti per poter definire sostenibili gli investimenti

I criteri per definire sostenibili gli investimenti finanziari si candidano a diventare più precisi e stringenti. L’Efrag, organismo di diritto privato incaricato dalla Commissione europea di armonizzare il mercato finanziario europeo dal punto di vista della sostenibilità, ha diffuso le bozze di quelli che potrebbero diventare i cardini delle nuove regole del gioco. La consultazione pubblica terminerà l’8 agosto e sarà una fase determinante per favorire l’adozione di una nuova regolamentazione da parte della Commissione di Bruxelles. Il termine che segnerà l’esecutività del nuovo impianto normativo è infatti fissato per gennaio 2023. Le bozze poste all’attenzione degli specialisti dei mercati prevedono un generalizzato aumento dei temi da analizzare nelle relazioni non finanziarie diffuse dalle società quotate e un maggior dettaglio informativo. In buona sostanza, sarà necessario dedicarsi con ancora maggiore attenzione a tutte le attività poste in essere per tutelare le varie risorse ambientali e affrontare le tematiche ad alto impatto sociale.

Le società quotate presenti nei listini dell’Unione europea dovranno raccontare ai mercati cosa faranno per fronteggiare i cambiamenti climatici, per limitare l’inquinamento, per limitare la dispersione delle risorse idriche, per garantire la biodiversità o per incentivare il riutilizzo delle risorse attraverso i canoni dell’economia circolare. Altri paragrafi delle relazioni saranno invece destinati all’analisi e al peso dei lavoratori tra le varie catene del valore: argomenti in cui ricadranno tutte le misure volte ad evitare lo sfruttamento della manodopera anche presso i principali fornitori. Spazio anche alla tutela di comunità territoriali messe in pericolo da alcune attività industriali e alle politiche adottate per proteggere i consumatori finali e le loro categorie più vulnerabili. Dovranno essere ridefinite anche le scelte di governance aziendale e le relative politiche per prevenire il pericolo di infiltrazioni criminali e garantire la liceità delle scelte organizzative capaci di impattare direttamente sulla conduzione degli affari.

Lo scopo della Commissione europea è quello di migliorare la qualità delle informazioni che le realtà quotate dovranno diffondere. Per il momento saranno tenute fuori dai nuovi obblighi solo le piccole e medie imprese quotate: un’esclusione che comunque non impedirà a questi operatori economici di giocare d’anticipo aderendo su base volontaria ai nuovi criteri. I nuovi confini che verranno tracciati favorirano anche l’adozione di una tassonomia più chiara.

Oggi vengono definiti sostenibili anche investimenti che spesso hanno poco a che spartire con un’autentica tutela delle risorse ambientali.

Un comportamento ambiguo che presto potrebbe essere mandato in soffitta per fare spazio a una rinnovata consapevolezza da parte di grandi investitori istituzionali e consumatori finali.

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