Finanza sui banchi di scuola

Una materia in più da studiare a scuola. Vista così, potrebbe sembrare una brutta notizia per i giovani che affrontano licei e istituti superiori. Ma non serve molto a capire che in realtà si potrebbe trattare di una vera occasione per avvicinare la scuola al mondo del lavoro e alla realtà in cui dovrebbe essere maggiormente inserita. L’idea nasce da un’associazione genovese fatta proprio da giovani e viene recepita da un deputato genovese. L’obiettivo è quello di far insegnare nelle scuole «economia e finanza», una materia che consentirebbe agli studenti che stringono in mano un diploma di maturità di non fare la figura degli ebeti se qualcuno parla loro di indici, prodotto interno lordo o piani di ammortamento.
«In realtà oggi si esce dai licei senza neppure sapere la differenza tra un tasso fisso ed uno variabile, ignorando completamente le più basilari norme finanziarie», va giù più pesante Luca Marchese, presidente dell’associazione «Janua» che il 29 ottobre ha ospitato per un’intervista pubblica il noto economista Eugenio Benetazzo. Nell’intenso botta e risposta con il pubblico, il «Marco Travaglio dei mercati finanziari» ha comunque tenuto a ribadire il suo cavallo di battaglia, che è quello secondo cui in Italia manca una vera e propria cultura finanziaria. Assunto dimostrato dal fatto che a scuola non sono previsti insegnamenti specifici per fornire agli studenti almeno le basi di una materia che potrebbe rivelarsi fondamentale nella vita di tutti i giorni e specie in campo lavorativo.
Per questo i giovani di «Janua» hanno deciso di dare un senso compiuto al dibattito con Benetazzo. E hanno lanciato un appello perché qualche politico si faccia promotore di un’iniziativa concreta in grado di portare una ventata nuova nella scuola. E qualcuno ha già risposto a questo appello. «Mi sembra un’ottima idea», interviene Roberto Cassinelli, deputato genovese del Pdl, noto a Montecitorio come il «onorevole web» per la sua passione e il costante interessamento anche a livello legislativo per ciò che riguarda le nuove tecnologie. Una passione che lo porta inevitabilmente vicino alle esigenze dei giovani anche questa volta. «Introdurre un insegnamento specifico di materie economiche fin dalle superiori non guasterebbe affatto - aggiunge Cassinelli - Ora bisogna trovare il modo di portare avanti un disegno di legge che recepisca questa idea. Cercherò di preparare una bozza con il mio staff, poi potrei sottoporre il testo alla firma di altri colleghi liguri».


Un primo passo perché un’iniziativa di un gruppo di giovani possa andare oltre un dibattito, interessante finché si vuole ma destinato a restare tale se qualcuno non decide di concretizzare i concetti espressi. Stavolta, con l’aiuto di un parlamentare vicino alle richieste che arrivano dal suo territorio, «economia e finanza» potrebbe diventare materia da studiare al liceo.

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