La Finanza sul palco di Laura Pausini Scoperti a Caserta 16 operai in nero

Matteo Armelini: qualcuno ricorda questo nome? Improbabile. Era, è, uno dei tanti, troppi morti sul lavoro. Aveva trent’anni, studiava ancora all’università e faceva l’operaio per tirare avanti. Morì il 4 marzo scorso al Palacalafiore di Reggio Calabria mentre con altri tre «rigger» a 15 metri d’altezza allestiva il palco che avrebbe ospitato un concerto di Laura Pausini. La struttura crollò all’improvviso. Schiacciandolo. Non era la prima volta che la cooperativa «Insieme» di Castelve cchio Subequo (l' Aquila), lo spediva a montare luci e tralicci per meno di otto euro l’ora. Dopo quella tragedia la tournée saltò. La cantante sotto choc su Facebook vergò le sue strofe dolorose: «Ciao Matteo, il nostro lutto è totale e devastante, noi che siamo la tua famiglia in tour ci inchiniamo davanti a te».
Qualcun altro, Jovanotti in primis- cui non molto tempo prima era toccata analoga tragedia- chiedeva invece di «aprire una discussione seria tra organismi competenti su come migliorare il livello di sicurezza».
Nemmeno venti giorni dopo tocca alla Guardia di finanza scoprire che poco si è fatto. Nulla è cambiato. Sarà il caso, sarà un destino maligno ma ecco spuntare d nuovo il nome della «malinconica» cantante in un caso che la vede involontaria protagonista. Le Fiamme gialle hanno infatti trovato ben sedici operai «arruolati» in nero per allestire il palco per il concerto della Pausini, al «Palamaggio» di Caserta. «Su 21 operai - spiega il capitano Salvatore Tramis - 16 non erano stati registrati negli appositi registri».
I militari, insieme con gli Ispettori del lavoro, hanno controllato le due ditte impegnate nei lavori, una di Capua e una cooperativa di Caserta. Proprio tra i lavoratori di quest’ ultima, tutti italiani, ecco le irregolarità.
Non c’è scappato il morto, dunque per così dire «tutto bene».
La nostrana erede di Celine Dion e Mariah Carey (così la definiscono gli esperti) non ha dovuto privare il pubblico della sua magica ugola. La struttura era ormai quasi completata e il concerto, ieri sera, si è tenuto regolarmente.
«Laura Pausini è totalmente estranea agli accertamenti sui contratti dei collaboratori della cooperativa», puntualizza una fredda nota della F&P Group, società organizzatrice della tournée. «Nel confermare che l’ispezione ha pienamente riconosciuto la conformità ai requisiti di sicurezza, F&P è a conoscenza dell’indagine ispettiva in merito ai contratti di sedici lavoratori della cooperativa, che nulla hanno a che vedere con noi né tantomeno con Laura Pausini».
A cantarne quattro è, invece, il segretario della Slc-Cgil, Emilio Micheli. «Chiediamo sanzioni severe e chiare.

Questa è l’ennesima dimostrazione che nella macchina dei grandi concerti il disprezzo delle regole è consuetudine anche a costo del sacrificio di vite umane. «C’è chi è troppo ricco e c’è chi non ha nemmeno il diritto ad una retribuzione contrattuale, alla pensione, all’infortunio».

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