Una volta le spie dovevano essere abili trasformisti, appassionati dei viaggi extracontinentali e camaleontici nellusare le lingue straniere e nellassumere nuove identità. Ma soprattutto dovevano essere efficienti killer pronti a usare armi con il silenziatore, veleni, bombe e aggeggi ipertecnologici. Oggi, con la rivoluzione del sistema politico internazionale, le nuove spie devono essere soprattutto esperte dei nuovi sistemi finanziari.
Consapevoli di questo, autori come John le Carré e Robert Harris hanno attuato in thriller come Yssa il buono, Il nostro traditore tipo e Lindice della paura (i primi due di le Carré, il terzo di Harris, tutti editi da Mondadori) una vera e propria rivoluzione copernicana nel mondo delle spy-stories. Rivoluzione che sembra aver fatto propria anche lo scrittore inglese Chris Morgan Jones, il quale presenterà in anteprima alla ventunesima edizione del «Noir in Festival» di Courmayeur (dal 5 all11 dicembre) il suo Luomo dellinganno (Mondadori). È un thriller in cui si fronteggiano due personaggi singolari come lex giornalista ed esperto di spionaggio industriale Ben Webster e il maestro del riciclaggio di denaro sporco Richard Lock. Il primo ha pagato con la morte della fidanzata la sua lotta alla corruzione, il secondo invece è diventato luomo più pagato dalloligarca russo Konstantin Malin.
Sicuramente Mr. Jones per poter costruire il proprio intrigante financial thriller ha avuto informazioni di prima mano, visto che ha lavorato come analista dal 1997 al 2008 per lAgenzia Investigativa Kroll. «Il mio lavoro - ci spiega lo scrittore inglese - consisteva nel raccogliere informazioni da fonti pubbliche (archivi dei giornali, registri aziendali, documentazione legata a contenziosi legali, etc.) e nellanalizzare tutto ciò che mano a mano trovavo... La maggior parte delle mie indagini era legata alla Russia, e in particolare alle dispute che si erano create tra gli investitori occidentali e i loro partner locali. Svolgevo principalmente due lavori differenti: da un lato cercavo di prevenire i problemi finanziari, e contemporaneamente indagavo sui clienti più a rischio. Se uno di loro aveva subito una frode, dovevo scoprire al più presto quanto era stato rubato, da chi e come. Dovevo trovare prove che potessero essere usate per un procedimento civile o penale, stabilire strategie da mettere in atto per le eventuali trattative. Dopodiché iniziava la seconda fase del mio intervento che consisteva nel recupero del denaro. Durante i miei undici anni alla Kroll ho lavorato con clienti affascinanti (oligarchi, grandi imprese, hedge fund, governi) e non mi sono mai annoiato».
Lattuale situazione finanziaria internazionale è un materiale perfetto per storie thriller. Come conferma lo scrittore. «Il mondo di oggi è pieno di storie affascinanti che coinvolgono linterazione fra il cambiamento degli scenari economici, della politica e della criminalità. Fatti che spesso non sono riportati dai media, ma possono risultare stimolanti per un narratore. Si tratta di fenomeni che destano molta preoccupazione, in rapida evoluzione e che coinvolgono le economie di nuovi Paesi emergenti e in via di sviluppo. Prevedono una mappa che comprende Russia, Africa, Medio Oriente, Sud Est Asiatico. Sono eventi che hanno tutti gli ingredienti della grande fiction (mistero, suspense, abusi di potere, violenza, grandi segreti internazionali...) ma uno scrittore di thriller deve assolutamente evitare di apparire noioso ai suoi lettori e non può quindi proporre loro un manuale di contabilità o di analisi finanziaria. Per questo deve reinventare tutti questi elementi in una storia che abbia ladeguato ritmo».
In questo Chris Morgan Jones, nato a Bromsgrove (Worcestershire) nel 1971, ha dimostrato di essere un maestro, tanto che molti lhanno già paragonato a John le Carré. Ma lui si schermisce. «Le Carré - afferma - è uno scrittore che amo e ammiro, ma credo di non reggere il confronto con lui. Sarei molto felice se avessi anche solo la metà della sua capacità di creare storie, riuscendo a imprimere davvero un senso soffocante di minaccia ai miei libri. Devo confessare che il mio scrittore preferito è James Lee Burke e che ho imparato molto da Robert Louis Stevenson, che considero il vero padre del thriller moderno, e da autori di crime fiction come George V. Higgins e Rex Stout».
Certo che dal tempo degli agenti segreti tipo James Bond a oggi, epoca in cui dominano le spie finanziarie, molte cose sono cambiate. «I governi - spiega Jones - sono ancora oggi le organizzazioni più potenti del mondo e le loro agenzie di intelligence sono più forti di qualsiasi altra impresa privata.
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