Antonio Lodetti
Il blues, ahinoi, è sempre più una musica di nicchia. Così capita che una bella rassegna come Blues in idro, che allIdroscalo di Milano (località La Villetta) ogni mercoledì propone concerti di alto livello, venga quasi completamente snobbata dai media nonostante lingresso gratuito. Ma il popolo del blues è abituato a stare in un mondo a parte, a vivere emozioni per «pochi ma buoni». Come è accaduto nei primi due mercoledì del festival con Eugenio Finardi e Mick Abrahms. Una duplice festa per gli appassionati che neppure i grandi concerti e i Mondiali di calcio hanno fermato. Finardi ormai è tornato alle origini e dopo lalbum Anima Blues per fortuna non sembra intenzionato a cambiare rotta. La sua voce dinamica - ora roca e scura ora stentorea e proiettata nel falsetto - è particolarmente adatta alla callosità della musica del Diavolo sia nelle sue compozizioni sia nella rilettura di Spoonful. per chiudere in gloria il suo ottimo concerto è salito sul palco larmonicista Sugar Blue (che tra laltro sta incidendo unantologia in Italia), per eseguire una scatenata Little Red Rooster che paga pegno a Howlin Wolf. Alle radici dei Jethro Tull con la chitarra di Mick Abrahmas e la batteria di Clive Bunker. Ian Anderson è da poco tornato in Italia con i nuovi Jethro Tull e i suoi due vecchi compari sono arrivati in trio con il bassista Andrea Garavelli.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.