Finché la barca va non lasciamola andare a ormeggiare all’estero

Il nemico numero uno dell'elettore medio di sinistra, si sa, è il possessore di barca cabinata.
Sebbene, spesso, egli sia un felice guidatore di megacamper formato TIR dal costo superiore ad un appartamento, il famigerato yacht, anche di soli 6 metri, gli sta sul callo.
Osanna al Tremonti, ministro socialista, che sta mandando la Finanza a tappeto in tutti i porti. Ore 8 del mattino, divisa e mitragliette di ordinanza. Giù dalle brande, fuori i documenti.
In questi giorni sono usciti i dati dello sfascio economico della nautica da diporto perché, con buona pace di Tremonti e dei compagni, se uno ti picchia o rispondi o scappi.
La nautica sta fuggendo in Croazia e Francia con botte del 20% in meno, non bruscolini.
A breve gli fuggiranno dietro i posti di lavoro dei tanti operai della cantieristica che poche settimane fa invocavano, bava alla bocca, la lotta all'evasione per consentire allo Stato di costruire inutili navi militari contro il cui impiego poi manifestare in qualche meeting per la pace. Pace ai cannoni ma non al portafogli.
La Sindaco, intanto, per non essere mai ultima, vuole rimuovere il porticciolo turistico per sostituirlo con un superbacino da orrore architettonico. Ma dopo le elezioni, ca va sans dire.


Intanto molte regioni aumentano la spesa di oltre il 100%, raddoppiano il costo delle forniture sanitarie, lo Stato italiano ha un milione di dipendenti pubblici più della media europea ma chissenefrega!
Vuoi mettere un bel presunto evasore in braghette e manette che poi, terminati i vent'anni di ricorso, in oltre il 53% dei casi si scopre pure che non aveva evaso un tubo?
Io soffro il mal di mare a guardare una barca al salone per cui non sono parte in causa ma osservo che la Nuova Zelanda, famosa per le pecore, sulle vele ed i mille porticcioli ha costruito, furbamente, un business miliardario sublimato dalla Coppa America.
L'Italia, anch'essa famosa per la facilità di reperimento di ovini, è il paese del velo, sì, quello pietoso che andrebbe definitivamente tirato su certe utopie che colpiscono proprio chi le propone.

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