Chi non va in onda, parla con lei. No mica tutti, ovvio. Solo quelli che, a suo avviso, è un peccato non mandare in onda. Martedì sera sul divano di Serena Dandini (Parla con me, Raitre 23.15) cera Gad Lerner, sembra che stasera ci sia Michele Santoro, il convitato di pietra è stato e sarà forse anche oggi il «bavaglio» messo alla tv di Stato dalla par condicio. Perciò prima di arrivare al vero tema della puntata, il libro appena pubblicato dal conduttore de LInfedele, Scintille - una storia di anime vagabonde, è andato in scena un Dario Vergassola in versione Radio Londra. Un Candidus di La Spezia contro la censura alla libertà dinformazione. Poi Max Paiella con la caricatura di Augusto Minzolini e la parodia di Riccardo Cocciante in un colpo solo. Il «suo» direttore del Tg1 intonava «io non posso stare fermo con il vulnus nelle mani, devo far leditoriale...». Perché la mannaia della censura è una cosa orrenda se cade sulla testa di qualcuno, una benedizione se si abbatte su quella di altri. Poi, «finalmente» Lerner. Anche lui ha dovuto mettere in guardia il popolo della notte dai rischi delloscurantismo. «Non facciamo i martiri ma per la prima volta viene introdotta la censura in Italia: dura un mese ma intanto ci provano. Il rischio è che vogliano che ci si abitui». Qualcuno ci prova ma la Dandini ci riesce. Il primo vero censurato, laltra sera, è stato Lerner. A casa di «amici», mentre cercava di parlare di sé e delle pagine del libro a cui ha affidato la sua storia. La Dandini aveva un sacco di domande (scritte), ma lenfasi con cui ne interpretava la lettura ha lasciato pochissimo spazio a Gad per le risposte. Più nevrotico entusiasmo che reale compassione.
Lui iniziava a raccontare del difficile rapporto col padre, lei gli andava sulla voce chiedendogli della madre. Lui prendeva un po di rincorsa emotiva, lei gli smorzava il pathos incalzandolo con un altro argomento. Lui parlava dei suoi luoghi natali, lei esortava il pubblico ad applaudire la paziente moglie che lo ha accompagnato in pellegrinaggio tra i ricordi. Lui raccontava dei valori trasmessi dai nonni, lei lo interrompeva per spiegare dei figli. A un tratto abbiamo temuto il peggio.
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