Fine vita, respinto il ricorso di Cappato. Corretta la pregiudiziale votata in Regione

L'Associazione Coscioni aveva impugnato l'atto presentato dal consigliere regionale di FdI Matteo Forte

Fine vita, respinto il ricorso di Cappato. Corretta la pregiudiziale votata in Regione
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Il Tar della Lombardia ha dichiarato inammissibile, per difetto assoluto di giurisdizione, il ricorso presentato dall'Associazione Luca Coscioni e da Marco Cappato contro la deliberazione del Consiglio regionale del 19 novembre 2024, con cui si era votata una pregiudiziale di costituzionalità sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul suicidio assistito.

L'Associazione Coscioni aveva impugnato l'atto presentato dal consigliere regionale di FdI Matteo Forte in qualità di presidente della II Commissione Affari istituzionali ed Enti locali, che la maggioranza del Consiglio aveva approvato.

"La sentenza del Tar Lombardia sulla vicenda Cappato conferma la piena legittimità del nostro operato - commenta Forte - e ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: la netta distinzione tra la funzione legislativa e quella amministrativa. Ha ribadito che l'aula ha agito nel pieno esercizio delle sue competenze legislative, con il risultato che noi eletti dai cittadini lombardi abbiamo legittimamente espresso la volontà di non discutere il progetto di legge sul suicidio assistito proposto dalla Coscioni". Parla di una decisione "di grande rilievo istituzionale, che tutela l'autonomia e le prerogative del Consiglio regionale, impedendo che gli organi giurisdizionali intervengano impropriamente nei processi di formazione delle leggi".

Il Tar lombardo "ha inoltre ricordato che 'il sindacato del giudice amministrativo cede di fronte al principio costituzionale della separazione dei poteri. La questione del fine vita resta complessa e merita un confronto serio a livello nazionale. Ma sul piano istituzionale, il verdetto è inequivocabile".

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