Fingono di regalargli la frutta, lo rapinano e tentano d’investirlo

Altro che il vecchio «gioco delle tre tavolette»: ora i truffatori, all’occorrenza anche rapinatori, passano a forme più sofisticate d’inganno. Che a volte riesce, a volte no, o meglio, come nel caso che stiamo per raccontare, riesce solo a farli arrestare.
Il fatto: in pieno giorno, in corso Aurelio Saffi, a Carignano. Due giovani, originari del Napoletano, scendono da un furgone carico di cassette di frutta e abbordano un genovese che è alla guida della propria auto. Gli fanno segno di accostare, e quello non ne comprende il motivo - una richiesta di soccorso, un autostop, o un invito a cena, chissà? -, ma accetta lo stesso di buon grado. Una volta posteggiata la vettura ai lati della strada - riferisce la puntuale informativa di Laura Rossi, funzionario dell’Ufficio stampa della Questura - l’uomo finalmente capisce (o almeno crede di capire) di cosa si tratta: i due ragazzi vogliono regalargli una cassetta di frutta. Come si fa a rifiutare? Lui non ci pensa nemmeno, di questi tempi. E allora apre la portiera per accogliere il dono. Solo che, a quel punto, si accorge che la cassetta è raddoppiata: una è gratis - spiegano i due «benefattori» -, mentre l’altra è a pagamento. Quindi: «Apra il portafoglio prego!». Il genovese abbozza, ma finisce per acconsentire. Si toglie di tasca il portafoglio e... È un attimo: quei due, lesti come falchi, gli sfilano l’intero contenuto, 380 euro, balzano a bordo del furgone e accendono il motore.
È allora che l’uomo accenna a una reazione. Si para dinanzi al veicolo e urla: «Ridatemi i miei soldi!». Illuso: il camioncino si mette in movimento, col rischio di travolgere il malcapitato. Al quale non resta che rivolgersi alla polizia. Immediato l’intervento: gli agenti della Volante ascoltano e scattano come pantere. Pochi minuti, e il furgone, con i suoi due occupanti è rintracciato e bloccato.

Una breve ispezione a bordo permette di rintracciare, in mezzo a pesche nettarine e pere williams, i 380 euro rubati (anche se pare che i due napoletani, «creativi» come sanno essere i napoletani veraci, si siano difesi dicendo che «la frutta costa più cara per colpa della manovra di governo, e quell’uomo ha pagato il prezzo giusto per due cassette di primizie»...). Gli agenti, comunque, non ci credono, arrestano i due ragazzi e li portano in carcere.
Dove, di frutta, mannaggia!, riceveranno solo le solite arance.

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