Non suona esattamente democratica la frase: «Qualsiasi articolo, informazione, evento, notizia o commento che viene dato su Genova e provincia senza essere stato previamente concordato con il commissario, senatrice Barbara Contini, non ha alcun valore ufficiale». Senza pensare poi che a pronunciarla è stata la stessa Barbara Contini che si autoconcede lesclusiva del pensiero unico e imbavaglia i compagni di partito di Futuro e Libertà. Alla fine Genova per Gianfranco Fini è questa: terra di conquista, anzi, una colonia politica. In Liguria chi pensa e parla viene schiacciato e zittito.
E siccome qualcuno che ha provato a pensare e parlare cè stato, il democraticissimo presidente della Camera cosa ha fatto? Ha mandato la senatrice Contini - tanto per capirci colei che era stata incaricata di fare la commissaria straordinaria in Bosnia, a Nassirya e in Darfur - a tagliare tutte le teste. (...)
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