Fini: "A rischio non governo ma fiducia cittadini"

Il presidente della Camera sull'inchiesta di Bari: "Non è a rischio la stabilità del governo ma la fiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni". Sul referendum: "Non perdiamo l’occasione di andare a votare, a prescindere che si voglia votare sì o no"

Fini: "A rischio non governo ma fiducia cittadini"

Roma - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, rileva che dopo le notizie sull'inchiesta della procura di Bari non vi sono concreti pericoli di instabilità politica. In altre parole, nonostante le insinuazioni di certi commentatori, a quanto pare più esperti di gossip che di politica, il governo non correrebbe alcun rischio. Fini non nasconde però la sua preoccupazione sull’effetto che le attuali turbolenze potrebbero provocare sui cittadini. "Non vedo rischi di instabilità per il governo", ha dichiarato la terza carica dello Stato dopo il suo intervento al Cnel sul "Futuro del parlamentarismo in Italia e in Germania". Esiste, ha però aggiunto, "un rischio di minore fiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni, cioè del fondamento della democrazia". E questo, ha ammonito, è "un tema che non riguarda governo o opposizione, ma tutti gli attori della politica italiana".

Referendum: non si perda occasione di votare "Credo sia opportuno utilizzare tutti gli strumenti che la Costituzione mette al servizio dei cittadini. Non bisogna perdere l’occasione di andare a votare al referendum, a prescindere che si voglia votare sì o no". "Rinunciare al potere di far sentire ai palazzi della politica la propria voce - aggiunge - significa rinunciare a un’importante modalità per riavvicinare cittadini e politica".

"Contro i progetti cesaristi" "Una democrazia impotente ed inefficace - prosegue Fini - alla lunga genera disillusione, scontento, tentazione di scorciatoie populiste o plebiscitarie, la paralisi decisionale aumenta progetti bonapartisti o cesaristi". Fini ha parlato della necessità di modernizzare le istituzioni e le amministrazioni pubbliche "per vincere le sfide del secolo in cui viviamo", tra cui la competizione globale, la rivoluzione digitale, il terrorismo fondamentalista, l’emergenza ambientale, e ancora, la crisi economica, i grandi flussi migratori e i problemi delle società multietniche e multiculturali.

Serve democrazia più forte Per affrontare questi fenomeni globali "occorre

una democrazia più forte, più legittimata, più partecipata, più rappresentativa e più efficace", ha affermato Fini. Per questo "occorrono istituzioni capaci di decidere e di attuare efficacemente le decisioni prese". 

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