Roma - "Confluire nel Pdl non significa che bisognerà dire signorsì". Gianfranco Fini oggi ha riunito i "colonnelli" e i responsabili organizzativi di Alleanza nazionale per fare così il punto alla vigilia del congresso.
Fini traghetta i lavori "A noi competerà il ruolo dell’elaborazione politica, dovremo indicare la strategia da portare avanti e quando si tratterà di decidere lo faremo insieme, e non certamente come succubi", ha spiegato il presidente della Camera, secondo quanto viene riferito. All’incontro oltre a Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri, Altero Matteoli, Gianni Alemanno e Andrea Ronchi, hanno preso parte anche Donato La Morte (avrà le "chiavi" della fondazione) e altri esponenti di An come Martinelli. L’incontro ha affrontato anche l’argomento dei coordinatori regionali del Pdl: al partito di via della Scrofa toccheranno Lazio, Puglia, Veneto Emilia, Calabria e Sardegna. Per quanto riguarda, invece, la questione dei circoli è stato deciso che dovranno "rientrare" nelle decisioni del partito e non potranno quindi essere strutture esterne.
Niente 'correntone' Non c’è amarezza nell’analisi di Fini, un ragionamento esposto negli ultimi giorni a diversi esponenti aennini. Il presidente della Camera, con l’ingresso del Pdl, ha già messo in conto l’ipotesi che l’identità comune non basta a mantenere compatta Alleanza nazionale nel Popolo delle libertà. Insomma, è stato il ragionamento del Presidente della Camera esposto nei colloqui riservati, non ci sarà un "correntone" aennino nel Pdl. E questo per il semplice fatto che, ha sottolineato Fini, un settore importante di via della Scrofa "è già da tempo più in sintonia con Berlusconi". Questo non sarà esplicitato nel discorso al quale Fini sta ragionando da giorni, previsto per l’assise di An. Domenica Fini interverrà spiegando che l’obiettivo è certo quello di portare i valori della destra italiana nel Pdl. Lui però parlerà anche durante il congresso del Popolo delle libertà e per la prima volta proverà a dimostrare che l’interlocutore non è quel 30% proveniente dalle file di An, bensì tutta la platea del nuovo soggetto. L’obiettivo insomma è quello di coagulare intorno a sé, con lo strumento della politica, anche altri settori. Non si tratta di sfidare Berlusconi, i ruoli sono diversi. Ma si tratta della volontà di navigare in mare aperto, non tentare l’operazione di mantenere unita l’ala aennina, bensì quello di ritagliare per sé e per la destra un ruolo all’interno del Pdl. Con l’ambizione, nel lungo periodo di non essere minoritari.
La due giorni di lavori In occasione del congresso di Alleanza nazionale che si aprirà domani, sabato 21 marzo, presso la Nuova Fiera di Roma, l’ufficio stampa di AN ricorda che la Fiera «si raggiunge in auto uscendo dalla Roma-Fiumicino all’uscita ’Nuova Fiera di Romà e seguendo le indicazioni ’Ingresso Nord’ e poi ’Padiglione 8’». L’accredito dei 1500 delegati e degli altri partecipanti e invitati, prosegue la nota, inizierà dalle ore 9. I lavori congressuali con i primi adempimenti alle ore 11. A seguire ci sarà la relazione del reggente di An, Ignazio La Russa. Alle 15, dopo una pausa, riprenderà il dibattito. Tra gli interventi, quelli dei ministri delle Politiche comunitarie e della Gioventù, Andrea Ronchi e Giorgia Meloni, e del vicecapogruppo Pdl alla Camera, Italo Bocchino. Previsto nella giornata inaugurale anche il saluto del presidente del Senato, Renato Schifani. Domenica i lavori riprenderanno alle ore 9. Alle ore 12.
30 prenderà la parola il presidente della Camera, Gianfranco Fini, preceduto dagli interventi, tra gli altri, del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, del capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri e del coordinatore di FI, Denis Verdini. Nella giornata di domenica si procederà anche alla votazione della mozione congressuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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