Fini: "Al voto il 6 o il 13 aprile"

Il leader di An: "Non credo che Marini ce la farà, penso che prenda atto che non ci sono le condizioni, torni da Napolitano e il presidente a quel punto scioglierà le Camere"

Fini: "Al voto il 6 o il 13 aprile"

Roma - "Non credo che Marini ce la farà, penso che prenda atto che non ci sono le condizioni, torni da Napolitano e il presidente a quel punto scioglierà le Camere". È la previsione di Gianfranco Fini intervistato nel corso della registrazione del Maurizio Costanzo Show. Il leader di An ribadisce che si deve tornare a votare "il prima possibile". E indica anche una data: "Il 6 o il 13 aprile".

Non ci sta Fini a bloccare la situazione per discutere di legge elettorale: "Chiedere alla politica di discutere di questo vuol dire non avere a cuore gli interessi della gente", perché i problemi dei cittadini sono altri come i salari o l’aumento dei prezzi. "Gli italiani non chiedono un governo per fare la legge elettorale, ma chiedono di fare un governo per risolvere questi problemi", insiste Fini.

Il sistema di voto non interessa ai cittadini" Secondo il leader di An tutto il dibattito intorno al sistema di voto "è una questione che riguarda più noi, il ceto politico, che i cittadini". E poi "la legge elettorale è uno strumento e non c’è legge elettorale che tenga se si mettono insieme gli opposti". Quanto alle perplessità sull’esito del voto in caso di ritorno alle urne con il sistema attuale, Fini non se ne preoccupa: "Gli italiani non sono fessi", e sanno distinguere "chi ha una storia, idee e un minimo di coerenza".

"Rosa bianca? Piuttosto un crisantemo" "Rosa bianca? Sì, piuttosto un crisantemo... Con tutto il rispetto possibile non credo che l’Italia avesse bisogno dell’ ennesimo partitino dello zero virgola per cento. Non credo che ci sia un italiano che possa votare partitini che hanno solo lo scopo di far guadagnare piccole posizioni di potere a chi li ha formati" aggiunge Fini.

Mai al governo con Pecoraro o Visco Il leader di An chiarisce che non starà mai al governo né con Alfonso Pecoraro Scanio, né con Vincenzo Visco. Fini stila anche una "classifica negativa" del governo Prodi. "Al numero uno c’è Pecoraro Scanio - afferma l’ex ministro degli Esteri - basta vedere come ha ridotto l’ambiente in Italia. Poi c’è Visco: nessuno può negare che le tasse in Italia non siano aumentate".

"Inaccettabile anticipare il referendum" "Veramente non è accettabile che chi diceva 'referendum mai' oggi dica, pur di non sciogliere le Camere, meglio il referendum. Non ha senso che la proposta venga avanzata che da coloro che fino a 10 mesi fa dicevano che il referendum era una sciagura e che mai e poi mai gli elettori avrebbero dovuto fare la legge elettorale perchè toccava al parlamento.

È l’ennesima dimostrazione - aggiunge ancora Fini - del fatto che c’è chi è semplicemente terrorizzato dall’idea che gli italiani votino. Il problema della legge elettorale non si è risolto fino ad oggi perchè non si è mai trovato l’accordo". 

 

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