Roma - "Ha ragione il presidente Fini, chiedo scusa a lui e alle colleghe che si sono sentite offese dalle mie risposte". Così la deputata finiana Angela Napoli prova a chiudere la polemica nata da alcune sue parole. Dopo che la metà del parlamento, di sesso femminile, aveva gridato allo scandalo. Ma cosa aveva detto la Napoli di tanto clamoroso? In poche parole non aveva escluso che alcune parlamentari prima di essere elette si fossero prostituite.
La precisazione "Alla domanda del giornalista ho risposto solo che non lo escludo, nulla di personale e offensivo", si spiega la Napoli. "Era una discussione sulla legge elettorale che nomina e non elegge i parlamentari. Mi spiace leggere le agenzie delle colleghe che si vergognano di queste cose - sottolinea - ci sono stati altri momenti della vita parlamentare durante i quali la donne in politica sono state offese, ma non ho visto queste reazioni".
La strigliata di Fini "Ledere la dignità delle deputate con accuse generalizzate quanto teoriche e, quindi, indimostrabili - ha detto il presidente della camera Gianfranco Fini - non può essere consentito né per il rispetto che si deve al parlamento né per la considerazione che si deve avere per tante donne che, al pari dei colleghi di genere maschile, fanno politica con passione e disinteresse. Mi auguro che l’onorevole Angela Napoli, proprio perché a pieno titolo rappresenta da anni questo di genere di impegno politico, ammetta la gravità delle sue parole e se ne scusi".
La rabbia delle colleghe "Mi vergogno terribilmente per le affermazioni sulla prostituzione delle parlamentari. Parole di una gravità inaudita, che squalificano pesantemente chi le ha pronunciate", ha detto la deputata Barbara Saltamartini, responsabile delle Pari opportunità del Pdl. "Mi sorprendono le parole della collega - ha detto Paola Frassinetti (Pdl) - in quanto proprio Fini nel 2006 ha aumentato il numero delle donne in Parlamento grazie a questa legge elettorale". "Da parte dell’on. Napoli - dichiara Beatrice Lorenzin (Pdl) - è arrivato un attacco squallido, infamante che nulla ha a che fare con la politica, ma tutto con l’astioso e rancoroso modus operandi che hanno messo in scena i finiani negli ultimi mesi". E la pidiellina Melania Rizzoli dice: "È mia intenzione incaricare l’avvocato Giulia Bongiorno per querelare la collega deputata Angela Napoli per la sua dichiarazione diffamatoria che, non riportando nomi, è lesiva indistintamente di tutte le deputate e senatrici. Angela Napoli, evidentemente influenzata dall’atmosfera della nuova casa finiana dove di questo spesso si parla, fa delle dichiarazioni da donna frustrata sessualmente e diffamatorie nei confronti di tutte le senatrici e deputate del Parlamento italiano". Secondo Rizzoli, dunque, "siamo tutte prostitute, avendo ognuna di noi pari dignità di fronte al Parlamento, a meno che la deputata Angela Napoli non abbia il coraggio di fare i nomi e i cognomi delle deputate e senatrici che lei ritiene siano stato elette per l’attività da lei denunciata".
La Santanché: mostra il vuoto assoluto del partito di Fini "A differenza di tutti non sono nè stupita nè sorpresa della dichiarazione di Angela Napoli sulle donne del Pdl.
L’onorevole ha fatto finalmente cadere la maschera e ha reso visibile l’assoluto vuoto della proposta politica del partito di Fini, messo in piedi esclusivamente per denigrare e delegittimare tutto ciò che è riconducibile a Silvio Berlusconi", afferma Daniela Santanchè, sottosegretario alla Attuazione del Programma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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