Finisce la fuga di Battisti Il Brasile: niente asilo per l'ex terrorista rosso

Il ministero della Giustizia brasiliano ha respinto la richiesta dell’ex terrorista, membro dei Proletari armati per il comunismo, di essere considerato rifugiato politico. Frattini: "Decisione che apprezziamo, ora il secondo passo: l'estradizione"

Finisce la fuga di Battisti 
Il Brasile: niente asilo 
per l'ex terrorista rosso

Brasilia - Potrebbe finire fra pochi giorni la fuga di Cesare Battisti. Da oggi l’estradizone in Italia dell'ex terrorista è più vicina. Il ministero della Giustizia brasiliano ha respinto la richiesta dell’ex terrorista, membro dei Proletari armati per il comunismo, di essere considerato rifugiato politico. Ne ha dato notizia un comunicato di Brasilia. Contro la domanda di Battisti, plurimocida e condannato all’ergastolo, a lungo latitante in Francia e quindi scappato nel 2007 in Brasile, si è espresso il Comitato nazionale per i rifugiati (Conare), organo di prima istanza per le rischieste di asilo politico.

Frattini: "Molto bene, ora l'estradizione"
Il ministro degli Esteri Franco Frattini plaude alla decisione del Brasile, presa attraverso il Comitato nazionale per i rifugiati, di non concedere lo status di rifugiato a Cesare Battisti. "È una decisione che rispettiamo e apprezziamo fortemente - ha detto il titolare della Farnesina, parlando ieri a Città del Messico al termine di un incontro con la collega Patricia Cantellano Espinosa - Riteniamo che Cesare Battisti sia un terrorista, la giustizia italiana lo ha giudicato colpevole di reati di terrorismo estremamente gravi". Nel ricordare che l’Italia ha chiesto l’estradizione dell’ex militante dei Proletari comunisti armati, scappato in Brasile nel marzo del 2007 dopo una lunga latitanza in Francia, il titolare della Farnesina ha affermato ancora: "Non posso che rallegrarmi di questo primo passaggio. Ce ne è un secondo, (l’estradizione), che è nelle mani della giustizia brasiliana a cui ci rimettiamo con rispetto".

Ora tocca alla Corte Suprema La palla torna ora alla Corte Suprema chiamata a decidere in ultima istanza sulla domanda di estradizione presentata dal governo italiano. Battisti, in carcere in Brasile dal marzo del 2007, ha ora 15 giorni di tempo per fare appello al ministro della giustizia brasiliano, Tarso Genro. A aprile, il procuratore generale brasiliano, Antonio Fernando Souza, aveva dato parere favorevole all’estradizione dell’ex leader di estrema sinistra in Italia.

Se il Conare avesse accolto la pretesa di Battisti il processo di estradizione sarebbe stato automaticamente sospeso perche la legge brasiliana vieta l’estradizione di stranieri accusati di reati politici o di opinione.

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