Finisce il sogno della Pennetta

La brindisina troppo «tenera» per la Pierce. Avanti anche Federer e la Sharapova

Lea Pericoli

Flavia Pennetta non ce l’ha fatta. Troppo «tenerella» per i denti aguzzi di Mary Pierce. La nostra bella bimba, bruna, sapeva come battere la sua giunonica nemica. Ma un conto sono le strategie, altro è trovarsi di fronte una campionessa che ha giocato quattro finali del Grande Slam vincendone due.
Mary è scesa in campo con grande consapevolezza. Al posto di Justine Henin, che l’aveva giustiziata in finale al Roland Garros, doveva vedersela con la dolce Pennetta, tennista con molti meriti, ma di ben altro calibro. Nel primo set l’azzurra ha avuto due palle del 4 pari. Occasioni fallite dopo le quali è scivolata in un tunnel. La sfida è durata 75 minuti e si è conclusa per 6-3,6-1. Notevoli i progressi di Flavia da quando lavora all’Accademia di Barcellona, però mi piacerebbe che Emilio Sanchez le insegnasse a variare il gioco piuttosto che spingere la palla in modo esasperato pur di aprirsi gli angoli. È l’invenzione principe di Nick Bollettieri. È il «va o spacca» che andava di moda tra gli uomini dieci anni fa. Il sistema che usano a man bassa oggi le giocatrici. Tuttavia l’utilizzo di tecniche alternative, lo dimostra Martina Navratilova, rappresenta il completamento del gioco.
Nonostante un’ottima prova sull’erba Ferrero si è arreso a Federer che nei quarti troverà il cileno Gonzalez. Hewitt ha battuto Dent e giocherà contro il fascinoso Feliciano Lopez, considerato uno degli uomini più belli del mondo. Occhi chiarissimi. Una faccia pulita. Un magnifico fisico, Feliciano che gioca «serve and volley», tennis anomalo per uno spagnolo, ha battuto il croato Ancic. Il viaggio di Ivanisevic e di Boban per sostenere il giovane connazionale finisce con grande anticipo.
L’atmosfera carica di troppe aspettative ha ridimensionato Richard Guasquet. Il fenomeno francese, assistito da otto super tecnici in panchina, ha esibito il suo tennis estroso ma si è arreso a Nalbandian, finalista a Wimbledon nel 2002. Alcuni si erano addirittura spinti a descrivere il nuovo moschettiere come protagonista assoluto del torneo. Nalbandian giocherà contro Johansson vincitore su Mirnyi. Il regolarista Coria ha tentato una strenua difesa contro Andy Roddick, favorito nella parte bassa del draw. L’americano ora dovrà vedersela nei quarti contro Grosjean, che appare molto in forma.
In campo femminile continua la corsa della «Bambola d’Oro» detentrice del titolo. La Sharapova ha eliminato la francese Dechy e giocherà contro la connazionale Nadia Petrova testa di serie n°8. Secondo Flavia Pennetta soltanto Lindsay Davenport è in grado di fermare Maria Sharapova, la vera Regina. Ma questo potrà avvenire solo in finale. Ieri la Davenport ha giocato la partita più intensa e più bella, mettendo fine ai sogni di Kim Clijsters. Venus Williams ha vendicato Serena maltrattando la statunitense Craybas. Lo score è stato severo: 6-0,6-2.

Ma la vera prova per Venus verrà nei quarti, con Mary Pierce. La facile vittoria della Mauresmo sulla Likhovtseva ci ha fatto versare un’ultima lacrima per la nostra Silvia Farina, sconfitta da un’avversaria contro la quale avrebbe dovuto vincere.

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