Quando è stata colpita da un «fermo durgenza», aveva con sé 20.000 euro e progettava di usarli per sparire. Per questo, come anticipato dal Corriere della Sera, Marinella Colombo, 48 anni, è stata arrestata e portata in carcere con le accuse di sottrazione di minori, sequestro di persona e maltrattamenti. Secondo i magistrati il fermo si è reso necessario perché, dopo averle piazzato delle microspie in casa, gli investigatori della squadra mobile hanno scoperto che la Colombo stava per fuggire in Libano con i figli.
Un altro colpo di scena per la travagliata madre milanese che da quasi due anni si contende i suoi due bambini di 8 e 12 anni, Nicolò e Leonardo, con il loro padre, il tedesco Jörg Tobias Ritter, dal quale la donna si è separata alla fine del 2006. I bambini, infatti, sono stati affidati lo scorso maggio dal tribunale di Monaco di Baviera allex marito.
La Colombo è già a processo su richiesta del pm Giancarla Serafini per sottrazione di minori e inottemperanza di un provvedimento dellautorità giudiziaria perché, nonostante il tribunale per i minorenni avesse ordinato il rimpatrio in Germania dei suoi due bambini, lei li sta tenendo nascosti in una località segreta allestero.
Ora il fermo è stato disposto dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Luca Gaglio. La Procura le contesta il maltrattamento psicologico dei figli, perché da oltre un anno non stanno frequentando la scuola e vivono lontani dai genitori.
Oggi, inoltre, la donna comparirà per un interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Luigi Varanelli nel carcere di San Vittore nellambito di una misura di divieto di espatrio.
«Qualche giorno fa - ha spiegato lavvocato Laura Cossar, legale della Colombo - la sua casa di Milano è stata perquisita e in quelloccasione probabilmente hanno piazzato le microspie. La Colombo voleva probabilmente andare in Libano, perché è uno dei pochi Paesi che non hanno firmato la convenzione dellAja e dunque da là non poteva essere estradata. Il problema ora però è per i bambini, perché solo lei sa dove sono.
Intanto l8 marzo proseguirà il processo penale già in corso. Quel giorno dovrebbe testimoniare anche il padre dei piccoli.
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