Il finlandese: «Vincerò anche a Indianapolis»

nostro inviato a Montreal

Lo dice con una tale noncuranza da far venire i brividi, quanto a convinzione. «Ho vinto, lo ammetto, sono stato anche fortunato perché il box mi ha chiamato per la seconda sosta in coincidenza con l’entrata della safety car e questo mi ha permesso di ritrovarmi poi in testa». Pausa. Ci pensa. «Fortunato, sì, però dopo tutto quello che mi era successo all’ultimo giro del Nürburgring (rottura della sospensione anteriore destra e grande botto), è una fortuna pure meritata». Questo il gelido, freddo, anche sacrosanto pensiero di Kimi Raikkonen un attimo dopo aver vinto la gara numero tre dell’anno, la quinta in carriera, la più importante, però. «Perché se ce l’abbiamo fatta su questa pista che non è fra le preferite della McLaren-Mercedes (lo è invece della Renault, ndr), penso che a Indianapolis, fra sette giorni, potrò lottare di nuovo e ancor più per la vittoria. Per questo sento che il mondiale è definitivamente riaperto: la nostra macchina è veloce su tutti i tracciati, è affidabile, e ho voglia di continuare la caccia alla Renault». Prosegue: «Negli ultimi giri Michael non mi ha permesso di rilassarmi, mai; a un certo punto il distacco era diventato minimo, perché alla curva quattro ho commesso un errore, poi mi sono ripreso. Se all’ultimo giro mi è tornato in mente l’incidente del Nürburgring? No, ero troppo preso a tenere a distanza Schumi. Comunque ho avuto il mio da fare anche qui, perché a un certo punto, prima del pit stop, ho iniziato ad avvertire uno strano comportamento dello sterzo, e il pensiero è andato alla rottura di due settimane fa... Il team mi ha però subito tranquillizzato».
Non è tutto okay, invece, in casa Renault, anche se Briatore accetta la sconfitta con stile, «in fondo non è la fine del mondo, prima è capitato ad altri di ritirarsi, ora è toccato a noi. In questo sport non puoi aspettarti di far bene ad ogni Gp. Sono però convinto che a Indianapolis torneremo in alto». Nero, davvero giù di corda, Giancarlo Fisichella, per quasi metà gara incontrastato leader della corsa: «È ovvio, sono arrabbiato, deluso, avevo fatto una fantastica partenza, ero subito andato in testa, spingevo e tenevo sotto controllo gli altri. Non avevo alcun problema. Anche la sosta era andata bene, avevo caricato molta benzina... sfortunatamente, qualche giro dopo, ho avuto dei problemi idraulici al cambio e non c’è stato nulla da fare. E dire che sentivo proprio di poter vincere... sentivo di avere il successo in mano...».
Parecchio depresso anche il leader del mondiale, Fernando Alonso, che si è fatto sfilare dieci preziosissimi punti proprio mentre guidava la corsa.

Pressato da Montoya (in quel momento Raikkonen era terzo a 8’’), lo spagnolo è andato largo in uscita della curva 4, toccando e rovinando la sospensione posteriore destra: «Ho chiesto all’auto più di quanto mi potesse dare... ho sbagliato». Raikkonen ringrazia.

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