Andrea Nativi
da Milano
Tutti insieme per gestire la futura flotta di satelliti europei da navigazione Galileo.
I due consorzi europei, Eurely da una parte, guidato da Finmeccanica e Alcatel, e Inavsat dall'altro, capitanato da Eads e Thales, hanno unito le forze ed hanno presentato all'organizzazione europea Galileo Joint Undertaking (Gju, formata da Commissione europea ed Agenzia spaziale europea) una proposta congiunta per aggiudicarsi la concessione dei servizi del sistema di navigazione satellitare Galileo.
L'idea di ricercare un accordo tra tutte le principali industrie spaziali europee, propugnata inizialmente da Pier Francesco Guarguaglini e subito raccolta da Rainer Hertrich, alla guida dello schieramento rivale, diventa così realtà.
A questo punto il Gju potrà intraprendere negoziati per definire gli ultimi particolari e poi si arriverà allassegnazione della concessione entro la fine dell'anno.
Anche se molti in Europa storcono il naso e avrebbero preferito una battaglia frontale che portasse alla scelta di una delle due proposte, in realtà in questo caso l'accordo tra i contendenti non va valutato negativamente. Questo per tre motivi: innanzitutto la formula della partnership pubblico-privata richiede che le industrie si facciano carico di 2/3 dei 3,4 miliardi di investimenti richiesti per offrire a utenti pubblici e privati i servizi resi possibili dalla costellazione di satelliti europei. Spese così consistenti possono essere affrontate solo se sono ripartite tra più soci. Anche perché se tutti sono convinti che Galileo diventerà una gallina dalle uova d'oro, con 1,7 miliardi di utenti per la fine del 2010, è anche vero che i ricavi per i concessionari sono stimati in 66 milioni di euro/anno nel 2010, per crescere a 500 milioni di euro all'anno dal 2020.
In secondo luogo si è perso tempo nello sviluppo del progetto e ora bisogna davvero correre per consentire al concessionario dei servizi di offrire i suoi prodotti contestualmente allattivazione della costellazione satellitare: un primo satellite Galileo sperimentale sarà lanciato entro fine anno, la rete avrà capacità operativa nel 2008 e sarà poi completata per arrivare a 30 satelliti. Dovendo procedere in fretta è importante che tutte le risorse tecniche ed industriali europee siano messe a fattor comune.
Infine, in caso di scelta tra i due gruppi, i perdenti si sarebbero trovati in una situazione a dir poco difficile, perché non ci sono altri programmi spaziali europei equivalenti.
Certo si è perso molto tempo. Nei piani iniziali la scelta del concessionario doveva essere completata dal Gju al più tardi entro la fine del 2004. Dopo una preselezione che ha ridotto da quattro a due i concorrenti, si è arrivati alla presentazione delle offerte a settembre 2004, offerte migliorate a gennaio 2005.
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