Finmeccanica vende radar all’Austria per la difesa aerea

Ancora accordi e commesse. Ora il gruppo guarda con interesse al mercato libico che intende rinnovare i sistemi di sicurezza

Andrea Nativi

da Milano

Finmeccanica ancora sugli scudi grazie a una serie di accordi e commesse.
Ad aprire positivamente la settimana è Selex Sistemi Integrati, la società specializzata in sistemi di comando e controllo e apparati radar. Selex Sistemi Integrati ha firmato con l'Austria un contratto per la fornitura di due sistemi radar da difesa aerea Rat-31Dl a lungo raggio. Il programma ha un valore di circa 50 milioni di euro, comprensivi del pacchetto integrato di supporto logistico, che vale circa 10 milioni di euro.
L'Austria aveva già ordinato un primo radar di questo tipo, in servizio dal 2002, e i buoni risultati ottenuti hanno convinto il ministero della Difesa a scegliere il radar italiano per sostituire altri due vecchi radar, in servizio dagli anni '70.
Del resto il Rat-31Dl sta diventando lo standard della categoria: sono infatti 21 i radar di questo tipo che Selex Sistemi Integrati ha già venduto, principalmente a Paesi Nato, ma non solo.
Selex Sistemi integrati sta perseguendo poi diversi altri progetti e si propone come integratore di sistemi per la homeland security, la sicurezza interna.
Dopo aver ottenuto un contratto in Polonia e aver recentemente perfezionato la seconda tranche di un importante programma nazionale per la sorveglianza radar delle coste, cerca ora di conquistare altri promettenti mercati, tra i quali c'è quello libico.
La Libia ha enormi esigenze in tema di difesa e sicurezza, perché la maggior parte degli equipaggiamenti, dei mezzi e materiali è inservibile o comunque obsoleto.
La cooperazione tra Italia e Libia riguarda anche il potenziamento, in prima battuta, delle capacità delle forze di sicurezza. Questo vuol dire sistemi di sorveglianza di coste, confini e spazio aereo, unità navali da pattugliamento (che interessano Fincantieri), mezzi navali veloci, ed anche elicotteri.
Finmeccanica aspira a fornire l'architettura di sistema, i centri di comando, vari apparati radar, il sistema di comunicazioni protette e diversi altri equipaggiamenti.
In un secondo tempo si parlerà anche di sistemi propri delle Forze armate.
La costituzione di una joint venture in Libia, battezzata Liatec (50% capitale libico, 25% Finmeccanica e 25% AgustaWestland), è un primo passo in questa direzione. E il business è ancora più significativo perché in molti casi sarà necessaria una fornitura completa, comprendente anche la realizzazione di infrastrutture, programmi di addestramento ed assistenza, mentre le capacità industriali aerospaziali locali sono relativamente modeste e quindi il ritorno in offset diretti non può che essere limitato.


Agusta in particolare è ben posizionata per fornire elicotteri medi (Ab-139) e medio-leggeri (i vari modelli della famiglia A-109) mentre è fuori discussione il più pesante e costoso Eh-101.
Agusta intanto attende altre buone notizie dalla Gran Bretagna, dopo aver siglato la scorsa settimana un contratto da 584 milioni di euro per l'aggiornamento degli elicotteri Eh101 della Marina di Sua Maestà.

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