Finti intellettuali: "Joyce? Letto tutto". Ma mentono

Molti dicono di aver divorato i classici, ma è una bugia. Un sondaggio inglese: "È una strategia per fare colpo". Fra gli autori che più spesso si afferma di conoscere ci sono Proust, Rushdie e Orwell

Finti intellettuali: "Joyce? 
Letto tutto". Ma mentono

L’Ulisse? Letto. Tutto. E la Recherche? Pure, ma certo. Sette libri su sette. Delitto e castigo? Sicuro. Due volte, al liceo e all’università. I russi d’altronde non possono mancare, come Tolstoj: Guerra e pace, divorato anche quello. Mille pagine, ma come scorrono in fretta. A volte, poi, alla velocità della luce, se il libro non l’hai neanche aperto. Ma prova a far brutta figura, a far la parte dell’ignorante, magari al primo appuntamento, o al colloquio di lavoro. È più facile mentire, così semplice e umano, troppo umano (letto anche quello, ovviamente) che due persone su tre cadono nella tentazione di dire una piccola bugia letteraria sui volumi letti davvero.

Millantano sui grandi classici: quelli che tutti considerano capolavori, quelli che non possono mancare sugli scaffali di casa. E li hai comprati, in effetti, anche se non li hai mai sfogliati; ma per sembrare più intelligenti, più colti, più affascinanti, uomini e donne mentono. Lo hanno ammesso in un questionario condotto in Gran Bretagna in occasione della giornata mondiale del libro: perché, nascosto dall’anonimato, puoi anche azzardare a svelare la verità. Hai letto tutto Grisham, non tutto Dostoevskij. Tutta la serie di I love shopping, mentre la Bibbia è sempre rimasta sul comodino.

Ma ci vuole coraggio, in una conversazione, ad ammettere che le mille pagine di Guerra e pace fanno venire mal di testa solo a pensarci: vedi subito la voragine che si spalanca, l’abisso che ti separa dalla massa dei «colti». Così per due su tre la strada è una sola: mentire, mentire sempre. Altro che Il grande Gatsby, è tutto un grande bluff. Che poi, più che altro è una tecnica di seduzione. L’ha spiegato Jonathan Douglas, direttore del National Literacy Trust, al quotidiano Telegraph: «Il sondaggio ci dice fino a che punto le persone sono disposte ad arrivare per essere più attraenti». E sembrare lettori accaniti «fa una buona impressione». Fa colpo. Poi, se per conquistare tenti l’arma della letteratura, chi scegli? Flaubert o Harmony? Flaubert sembra dare qualche garanzia in più. La strategia però è rischiosa. Può capitare di trovarsi di fronte un esperto di Madame Bovary o una patita di Joyce e, a quel punto, la figuraccia è irreparabile. Anche perché, secondo il sondaggio, il libro più millantato è 1984 di Orwell: poco più di 300 pagine, non migliaia.
Nella classifica dei falsi di lettore seguono Tolstoj, Joyce, la Bibbia; poi, oltre i primi dieci posti, classici come Jane Austen, Dickens e le sorelle Brönte: tutti libri la cui trama è nota, spesso sono stati anche trasformati in una serie televisiva o in un film. In fondo, un po’ si conoscono.

Quelli che però la gente ama davvero leggere - dice il sondaggio - sono altri: la saga di J.K. Rowling, i legal thriller di Grisham, i romanzi rosa, i polizieschi di Jeffrey Archer. Non c’è niente di male. Quello che hai letto tutto, dal primo al settimo, non era la Recherche. Era Harry Potter.

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